Su Cortina cala la magìa della neve rossa

L’azione di un’alga conferisce al manto bianco ancora presente in quota una colorazione inusuale, che lascia sbalorditi

CORTINA. La neve rossa incuriosisce i turisti. In questi giorni di un'estate pazza, che passerà alla storia per aver regalato agli sciatori la possibilità di sciare tra fine giugno e i primi di luglio a Ra Valles, la neve regala chiazze di rosso. Soprattutto al tramonto o all'alba, quando le crode si tingono di rosa, la neve rossa risalta ancora di più, sopra i 1.700 metri. Il fenomeno della neve rossa non è anomalo. Le prime notizie scientifiche risalgono addirittura al 1800. Tuttavia, a luglio, a Cortina è raro vedere ancora chiazze di neve rossa. La neve si tinge di rosso per un fenomeno causato da un'alga, da un organismo che è presente esclusivamente in alta montagna e nelle regioni polari. «Il fenomeno», si legge nella locandina esplicativa appesa alla funivia “Freccia nel cielo”, «è provocato dallo sviluppo di massa di organismi del genere Chlamydomonas ascrivibili alla classe delle alghe verdi. La colorazione è dovuta a caretenoidi, tra cui l'astasantina. Un nome obsoleto ma ancora in uso per questo pigmento è ematocromo. Le alghe si proteggono grazie a questo carotenoide soprattutto dai raggi UVA frequenti ad alta quota e nei territori polari». Un fenomeno che piace ai turisti, che continuano a scattare foto ricordo sulla neve tinta di rosso. «Abbiamo appeso una spiegazione del fenomeno», spiega Herbert Huber della “Freccia nel cielo”, «perché in tanti ci chiedevano come mai la neve fosse rossa. In realtà il fenomeno può essere normale in alta montagna ma che si veda a luglio è anomalo». La colorazione rossastra della neve è presente in maniera massiccia a Ra Valles o in Forcella Faloria. «Tutti gli anni la neve si colora di rosso grazie al lavoro di questa alga che agisce come una sorta di muffa», spiega Enrico Ghezze, amministratore degli impianti Faloria, «ma quest'anno il fenomeno è molto in ritardo. Solitamente passa inosservato perché avviene a maggio,quando gli impianti sono chiusi. Alcuni confondono questo fenomeno con la pioggia rossa che, in presenza di forte scirocco, rilascia come residuo la sabbia sahariana. Ma qui la pioggia sahariana non c'entra nulla, tutto dipende dall'alga. La neve rossa è uno dei tanti magici regali che la natura fa. Potremo goderne ancora per un po' di giorni e poi con lo scioglimento di tutta la neve se ne andrà anche il rossore».

Alessandra Segafreddo

GUARDA LA FOTOGALLERY

DELLA NEVE ROSSA

sul sito www.corrierealpi.it

Argomenti:montagnaneve

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi