Su primari e reparti deciderà la Regione
La situazione negli ospedali bellunesi potrebbe cambiare con il nuovo piano socio sanitario che sarà fatto nel 2018
BELLUNO . Mantenuti ad oggi i primariati negli ospedali provinciali, ottenuti i risparmi con l’unificazione delle aziende sanitarie (quale sia l’entità ancora è presto per dirlo), quello che succederà non solo delle figure apicali, ma soprattutto dei servizi sanitari in provincia, non è ancora dato sapere. Lo deciderà il Piano socio sanitario regionale che sarà redatto nel corso del 2018. Il nuovo piano deciderà l’organizzazione della sanità veneta e quindi anche bellunese, e anche le apicalità, cioè quali saranno i posti di primario che rimarranno.
«Con il nostro atto aziendale, che la Regione sta vagliando e che dovrebbe essere approvato entro la fine di quest’anno», precisa il direttore generale Adriano Rasi Caldogno, «abbiamo mantenuto non solo i servizi già presenti, ma anche i primariati esistenti. L’offerta sanitaria non è stata toccata. È stata modificata un po’ l’articolazione dei servizi, sulla scorta delle linee guida regionali».
Infatti dagli 11 dipartimenti attuali, sotto la cui responsabilità operano le unità operative complesse (quelle con i primari per capirsi) e sotto ancora le unità operative semplici cioè delle specializzazioni all’interno di un reparto, si è passati a otto e sono state aggiunte delle unità operative semplici dipartimentali cioè che dipendono nella loro attività direttamente dal capo del dipartimento.
«La vera partita della sanità si giocherà il prossimo anno», precisa il direttore generale, «con le nuove schede e la nuova programmazione che sarà decisa da Venezia. Il concetto, infatti, è che l’attività ospedaliera, vale a dire quali saranno i reparti, i posti letti e i direttori delle unità operative complesse, lo decideranno le schede ospedaliere. La rivisitazione che noi abbiamo fatto con il nuovo atto aziendale si basa, invece, sulle schede attualmente in vigore. Quindi ad oggi non possiamo dire se tutto rimarrà così o se ci saranno dei tagli nei servizi e nelle posizioni dirigenziali».
Le novità dell’atto aziendale.
Una delle novità maggiori dell’atto aziendale è la costituzione dell’unità operativa semplice dipartimentale di Senologia: gli interventi di ricostruzione mammaria saranno eseguiti all’ospedale di Belluno dove nel tempo si è specializzata un’équipe proprio in questo settore, mentre le diagnosi e le cure successive saranno eseguite anche a Feltre e negli altri ospedali.
A Belluno resterà anche l’unità operativa complessa Trasfusionale, da cui dipenderà quella semplice feltrina.
Al Santa Maria del Prato la nuova unità operativa semplice di oncologica epatica potrebbe completare la dotazione operativa di chirurgia generale, ma soprattutto del riconfermato dipartimento funzionale di Chirurgia oncologica gastroenterologica. Altra unità semplice, di nuova attivazione, è quella delle neoplasie gastrointestinali e malattie infiammatorie croniche intestinali. Non potrebbe mancare, al Santa Maria del Prato, l’unità distrettuale di allergologia a cui si affianca la nuova Diagnostica laboratoristica di allergologia e immunologia.
Quella del Santa Maria del Prato è una delle tre unità di riferimento presenti nel Veneto, accanto a quella di Padova e Verona. Feltre potrebbe aggiudicarsi, anche, il ruolo di riferimento di dipartimento funzionale nefro-urologico per l’Usl Dolomiti.
Le cariche in forse.
Scade a fine 2017 l’incarico per Mario Modolo che è stato nominato direttore sociale e della funzione territoriale. «Il dottor Modolo era stato comandato dalla Regione a Feltre per un anno per una serie di attività, ora il suo mandato è in scadenza», precisa Rasi Caldogno, «ma ancora non abbiamo deciso quale sarà la sua nuova funzione o se tornerà a Venezia da dove era stato comandato».
Per quanto riguarda Lorenzo Tognon attualmente direttore della funzione ospedaliera, come si chiama ora la direzione medica di ospedale, rimarrà al suo posto, come garantisce il direttore generale.
Alla nomina di Rasi Caldogno alla guida dell’Usl 1 bellunese nel 2016 c’era stata una new entry nella persona di Paolo Pavan, già direttore amministrativo dell’Usl 7 di Conegliano, quando direttore generale era Gian Antonio Dei Tos (ora nominato capo dei servizi sociali a Belluno), e prima ancora all’Usl di San Donà di Piave. «Il dottor Pavan, che era in comando a Feltre, ha già lasciato il suo incarico la primavera scorsa ed è tornato alla sua azienda di provenienza».
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