«Subito lo stato di crisi ma servono fondi»

Il governatore Zaia dovrebbe adottare già oggi il decreto e rivendica la necessità di azioni governative

COMELICO. Il presidente della Regione Luca Zaia ha intenzione di dichiarare lo stato di crisi per il Comelico. Il provvedimento dovrebbe essere adottato già oggi mentre domani, nella consueta seduta della giunta regionale, si farà un primo esame della situazione con l’eventuale adozione di altri atti.

«Lo stato di crisi funziona in modo simile per tutte le catastrofi naturali» spiega il governatore, «noi lo dichiariamo mentre le amministrazioni locali stilano una prima conta dei danni. A questo punto la pratica viene inviata a Roma per chiedere gli adeguati finanziamenti».

Solo una settimana fa Zaia era in prima linea per la tragedia di Refrontolo, che ha causato la morte di quattro persone. Ora un nuovo segnale dal territorio con paesi in ginocchio a causa di frane e allagamenti. Una situazione che la Regione non può fronteggiare solo con le sue forze.

«Nel 2010 abbiamo presentato a Roma un progetto da due miliardi di euro» continua il presidente, «legato alla messa in sicurezza dal dissesto idrogeologico. In questi giorni vedo molte dichiarazioni sulla montagna ma forse è il momento, per i rappresentanti del territorio a Roma, di fare pressione sul governo per un maxi finanziamento. Noi siamo a fianco della montagna ma nel nostro bilancio non possiamo trovare queste risorse».

Dal Bellunese arriva la prima interrogazione sul tema a firma del senatore Giovanni Piccoli, Forza Italia. «Chiedo al governo massima attenzione per l'alto Bellunese e in particolare per il Comelico» spiega, «mai come in questo 2014 il territorio ha dovuto fare i conti con il maltempo, dai black-out e le valanghe in inverno alle frane e agli allagamenti arrivati nel bel mezzo di un sabato di agosto e quindi ad alta concentrazione turistica. Chiedo una risposta tempestiva». A tal proposito Piccoli annuncia un'interrogazione al ministro all'Ambiente.

«Ho sentito diversi abitanti e amministratori del posto. C'è un grosso scoramento per un'annata difficile sotto tutti i punti di vista» continua, «una zona come questa, che merita un rilancio turistico in piena regola, non può permettersi una fragilità di questo tipo».

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