Suem, pochi fondi non partirà in estate il volo prolungato

Il dg dell’Usl, Faronato e il primario Cipolotti: «Le risorse sono sempre meno: dobbiamo mettere in rete i servizi»
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM
PASSERINI TREVISO CONFERENZA STAMPA ''ULSS-224 ML. DI EURI PER LA CITADELLA DELLA SALUTE'', IN FOTO FARONATO AGENZIA FOTOGRAFICA FOTOFILM

BELLUNO. Nessun tempo prolungato quest’estate per l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Dal primo luglio al 31 agosto l’elisoccorso inizierà la sua attività alle 6.30 e finirà 12 ore dopo, alle 18.30. Non seguirà quindi le effemeridi, completando il suo servizio dopo le 21 come avvenuto negli ultimi due anni. La decisione definitiva, che sarà presa la settimana prossima, è dettata dal taglio alle risorse della sanità. «La situazione economica del Paese è chiara a tutti, la coperta è sempre più corta e si deve trovare il modo per coprire tutti. Qui si sta parlando di un prolungamento del volo, non dell’attività dell’elisoccorso che resta invariata dalle 8 alle 20 per tutto l’anno. Ho incaricato i primari del Suem di Pieve di Cadore e di Treviso insieme al Creu, il centro regionale per l’emergenza-urgenza, di fare alcune valutazioni e se alla fine emergerà che la mancanza dell’orario prolungato non crea alcun problema per la sicurezza della popolazione, allora si partirà. I risultati di questa analisi dovrebbero arrivare la settimana prossima e poi si deciderà».

Il direttore generale dell’Usl 1 Pietro Paolo Faronato è consapevole che questa decisione creerà molte polemiche e levate di scudi nel Bellunese, ma fa presente la situazione contingente in cui versa l’azienda sanitaria. «È inutile nascondersi dietro un dito: per la prima volta da quando è stato istituito nel 1978, il fondo sanitario nazionale quest’anno è diminuito. Per cui anche le nostre risorse vanno calando, considerando poi che la nostra Usl già opera al di fuori dei parametri imposti dalla Regione», dice e poi precisa come funzionerà il servizio di elisoccorso: «La gestione prevede la messa in rete degli elicotteri presenti sul territorio, cioè anche Treviso e Bolzano. Il nostro obiettivo, infatti, è riuscire a dare elevati livelli di servizio utilizzando meglio le risorse a nostra disposizione», continua il dg che parla di una scelta «etica in quanto stiamo usando i soldi di tutti».

Poi Faronato amplia il ragionamento e lancia una stoccata ai sindaci. «Stiamo cercando di spendere meno per consentire al sistema di rimanere in piedi. La vera alternativa, se vogliamo mantenere tutto, è aumentare le tasse. Il prolungamento rappresenta un servizio che forse può essere gestito in modo diverso con costi minori. I sindaci devono capire che qualcosa bisogna fare, ma mi pare che ogni cosa che proponiamo venga bocciata». E il dg prende ad esempio la vicenda dei laboratori di analisi: «Credo ci siano alcuni spazi di riorganizzazione che devono essere affrontati, però serve un po’ di equilibrio. Pensare che tutto possa rimanere come prima non è veritiero, serve un approccio diverso anche da parte dei sindaci».

Supporta la decisione dell’Usl, in quanto estensore della proposta, anche il primario del Suem cadorino, Giovanni Cipolotti: «Se ci fossero due elicotteri sarei più contento, ma bisogna confrontarsi con i problemi di bilancio. Per cui la direzione strategica dell’Usl mi ha chiesto soluzioni alternative al volo prolungato, e l’unica possibile è quella di sfasare l’orario con la base di Treviso: a Pieve l’orario sarà 6.30-18.30, mentre la parte centrale e serale della giornata sarà coperta dal Suem di Treviso. In effetti, dati alla mano, abbiamo visto che il 60% degli incidenti in estate avvengono prima delle 8 e il 40% dopo le 20. E poi non possiamo dimenticare che nei due mesi estivi abbiamo fatto 8 interventi di soccorso. Mentre la maggior parte dei recuperi sono stati di illesi». Quindi anche per il direttore del Suem, l’assenza dell’orario prolungato estivo non dovrebbe penalizzare troppo la provincia oltre all’evidente risparmio di risorse, che «speriamo siano utilizzate per la rete dell’emergenza-urgenza». (p.d.a.)

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