Sui conti correnti dei comuni agordini donazioni per 900mila euro
AGORDINO
Sono quasi 900 mila euro i soldi accreditati fino ad oggi sui conti correnti aperti dai Comuni agordini dopo l’alluvione del 29 ottobre scorso. Altri sono in procinto di arrivare, altri forse giungeranno nel prossimo futuro. Una grande quantità di denaro arrivata da più parti, dai residenti, dai proprietari di seconde case, da enti e associazioni veneti e non. Soldi (che si aggiungono ai 3 milioni arrivati sul conto corrente della Regione e annunciati ieri da Zaia) di cui hanno beneficiato tutti i Comuni (e l’Unione montana) che hanno aperto il conto (Falcade, Vallada e La Valle non l’hanno fatto ritenendo che il loro territorio fosse stato meno toccato dal maltempo rispetto ad altri), ma in maniera decisamente diversa.
La parte del leone la fa Rocca Pietore che porta a casa ben 500 mila euro, più della metà del totale. Seguono San Tomaso (80 mila euro), Colle Santa Lucia (54 mila), l’Unione montana (47 mila), Taibon (44 mila), Livinallongo (43 mila), Rivamonte (27 mila), Selva (25. 600) e Alleghe (25 mila), Agordo (17. 500), Cencenighe (7600), Canale (7 mila), Voltago (6 mila). Non pervenuto il dato di Gosaldo. Il sindaco di Rocca, Andrea De Bernardin, ha elogiato nei giorni scorsi il grande cuore dei veneti, sostenendo addirittura di aver cambiato idea sui referendum. «Sono due cose distinte», dice invece Moreno De Val, sindaco di San Tomaso, «una cosa è la solidarietà, un’altra la politica. Sono grato a chi ci sta dando una mano, a chi ha versato 50 euro alla ditta vicentina che ne ha dati 20 mila. Stupisce che un paesino piccolo come San Tomaso, che pensiamo sia poco conosciuto, abbia attirato su di sé la solidarietà di tanta gente. Forse conta anche il fatto che molti dei nostri emigranti siano finiti soprattutto in Veneto e in altre parti d’Italia, perché nel loro paese attuale hanno saputo creare una rete solidale nei confronti di quello delle loro origini». Lo conferma Nino Deon, sindaco di Rivamonte, che recentemente è stato a San Donà dove, grazie allo spunto dato da emigranti rivamontesi, la comunità ha costruito un evento ad hoc con la fanfara dei bersaglieri e ha devoluto oltre 5 mila euro al Comune agordino. Emigranti importanti pure a Colle Santa Lucia. «È vero che siamo il paese più piccolo per numero di abitanti», dice l’assessore Maurizio Troi, «ma potenzialmente saremmo un Comune da 1.200 persone. Quelli che sono partiti sono tanti, ma qui hanno lasciato il cuore. Non solo: la pagina Facebook dell’associazione turistica è molto seguita: sono in tanti a voler sapere cosa succede qui».
La tabella pubblicata non tiene conto di altri gesti di generosità arrivati alle comunità agordine che sono, a tutti gli effetti, doni preziosi. «Al di là del denaro accreditato sul conto», racconta Silvia Cestaro, sindaco di Selva di Cadore, «ci sono i 12 mila euro raccolti dai vigili del fuoco che serviranno per acquistare un generatore scarrabile da 15kw. E poi c’è il dono di un camion da parte di un’officina di Volpago del Montello (Tv) e quello di un’idropulitrice professionale ai pompieri da parte di un proprietario di seconde case. Ecco, noi siamo fortunati per la presenza delle seconde case. Per questo, quando è arrivato il sindaco di Roncade (Tv) che voleva donare dei soldi a Selva, l’ho dirottata su Rivamonte, pensando che questo Comune abbia meno seconde case di noi».
Fra le varie donazioni a Selva e Colle molto gradita quella dei ragazzi della Val Badia che hanno devoluto 7.681 euro alle scuole. Gesti, intenzioni che portano in dote risorse utili per la cura di un territorio ferito, ma anche esempi da imitare se ci fosse la necessità. «Quando sono andata a Miane (Tv) per la cena-raccolta fondi che hanno organizzato», dice il sindaco di Taibon, Silvia Tormen, «ho detto alle tante realtà che si erano unite per l’organizzazione che non mi portavo a Taibon soltanto i soldi, ma anche un modello, cioè quello che potremmo adottare anche noi in Agordino mettendoci assieme, nel caso in cui dovessimo aiutare altre realtà in difficoltà». –
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