Suicidio in carcere senza un colpevole la procura archivia

BELLUNO. Suicidio in carcere senza colpevoli. La procura archivia il caso del 45enne, che si è tolto la vita la sera del 7 maggio, poche ore dopo essere stato arrestato dai carabinieri per...

BELLUNO. Suicidio in carcere senza colpevoli. La procura archivia il caso del 45enne, che si è tolto la vita la sera del 7 maggio, poche ore dopo essere stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti. Durante gli accertamenti, non sono emerse responsabilità della polizia penitenziaria o dei sanitari. G.C. aveva la cintura dei pantaloni, con la quale si è impiccato alle sbarre della finestra del bagno della cella singola riservata ai nuovi arrivati, ma era stato autorizzato a tenerla, dopo il colloquio preliminare con il medico di turno. Non aveva tendenze suicide e il rischio che la facesse finita era basso.

C'è un ordine di servizio, che spiega il protocollo. Per il resto del pomeriggio e alla sera, ci sono stati i normali controlli e l'uomo sembrava sempre tranquillo. E' stato visto anche fumare una sigaretta. Ma verso le 23 la decisione di uccidersi: l'agente che se n'è accorto ha chiamato subito i soccorsi, ma non c'era più niente da fare e il medico non ha potuto che constatarne il decesso. La salma è stata consegnata ai familiari.

Il martedì precedente la compagna era arrivata all’ospedale con il viso tumefatto. Era stata picchiata e i medici avevano dovuto medicarle ferite guaribili in 40 giorni, prima di trasferirla in reparto e affidarla a uno psicologo. È stato aperto un fascicolo per maltrattamenti in famiglia, chiuso sabato sera per la morte dell'indagato. (g.s.)

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