Sul Coppolo sparite 11 pecore, greggi fatte rientrare a Lamon

Poco prima di Ferragosto la conta dei capi ha rivelato il pesante ammanco.D’Agostini: «È un mistero, ma escluderei che si sia trattato dell’azione di un lupo» 

LAMON
Sul pascolo del monte Coppolo mancano all’appello undici pecore. Tante, considerato che il gregge contava nel suo complesso una cinquantina di unità e che solo un capo è stato trovato morto, con la carcassa dilaniata. Così, pochi giorni prima di Ferragosto, in attesa di fare chiarezza sulla vicenda, la decisione di riportare le pecore al sicuro nelle aziende agricole dai rispettivi proprietari. Una vicenda per ora avvolta nel mistero, che ripropone anche il tema dell’uso del pascolo del Coppolo in un’epoca in cui forse le condizioni dell’habitat sono cambiate.

La parola “lupo” non viene assimilata automaticamente alla sparizione delle undici pecore, non foss’altro perché le carcasse non si trovano e l’unica pecora uccisa era stata morsicata su un fianco pochi giorni prima, ma più probabilmente da uno dei cani che vengono portati a passeggio dagli escursionisti e non da un lupo che quasi certamente non avrebbe lasciato scampo alla malcapitata pecora.

A dire il vero sul web girano alcune foto di carcasse spolpate, ma potrebbe trattarsi di uccisioni avvenute almeno un paio di mesi fa e che secondo quanto si è potuto ricostruire appartenevano a un gregge di circa 600 capi accudito da un pastore altoatesino che le custodisce sul versante del Passo Broccon per conto di altri proprietari.

Tra le aziende agricole che avevano deciso di portare sul Coppolo le proprie pecore c’è anche quella di Ilenia D’Agostini, consigliere comunale in forza alla maggioranza del sindaco Noventa: «In effetti è un bel mistero», afferma, anche perché delle undici pecore due sono mie e le altre nove di un altro proprietari che si domanda se si tratti di pura casualità. Che alla fine del periodo di pascolo possa andare perduta qualche pecora lo si mette in conto. È sempre successo, ma si parlava di due, tre pecore al massimo. Undici non era mai accaduto e il problema vero è di dieci non si sa che fine hanno fatto. Nei prossimi giorni cercherò la disponibilità di un drone per andare a perlustrare qualche strapiombo. Al momento il mistero rimane».

D’Agostina ricostruisce anche la morte della sua pecora, trovata morta dal malgaro: «La pecora aveva riportato sul fianco una ferita da morso, ma mi mare strano che un lupo lascia in vita una pecora dopo che l’ha attaccanta. Credo sia stato probabilmente un cane lasciato libero da chi sale in passeggiata sul Coppolo. E questo non va bene. Comunque avevamo disinfettato e medicato la pecora che però il giorno dopo è stata trovata morta. Probabilmente era comunque indebolita e qualche animale ne ha approfittato nella notte».

Vista la situazione venutasi a creare, c’è stata la decisione di riportare a casa tutte le pecore superstiti. L’episodio riaccende la questione della sicurezza del pascolo del Coppolo ritenuto storicamente aperto e a disposizione dei pastori dell’altopiano: «Due anni fa quando ho ipotizzato che fosse necessario rivedere le regole di accesso al pascolo del Coppolo individuando una sorta di gestore, sono stata attaccata da tutte le parti. Avevo pensato a un bando per la gestione e anche l’associazione Fea de Lamon avrebbe potuto candidarsi, ma non se ne fece più nulla. Dico solo che il Coppolo è un pascolo incustodito e chi ci porta le proprie pecore lo fa a proprio rischio e pericolo. I tempi non sono più quelli di una volta. E poi non dimentichiamo che già in passato si erano registrati furti di animali». —




 

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