Sul Nevegal apre anche la Grava

Nel week end sarà a disposizione tutto il comprensorio per gli amanti dello sci

BELLUNO. La neve è caduta copiosa anche sul Nevegal e nel fine settimana tutto il comprensorio sarà aperto. Anche la pista Grava, che gli sciatori non hanno potuto usare per un paio di stagioni a causa della mancanza di neve. Il week end in arrivo, complici anche delle previsioni che appaiono favorevoli, si annuncia dunque accattivante per gli appassionati delle discese.

Tutta la ski area Nevegal sarà aperta, sarà in funzione anche lo skilift Toront e per rifocillarsi fra una discesa e l'altra si potrà sostare al ristoro campo scuola oppure al rifugio Bristot o a Malga Toront.

«Finalmente la neve è arrivata, anche se tardi», spiega il presidente dell'Alpe del Nevegal Maurizio Curti. «Questa nevicata serviva, peccato però che abbiamo perso gli ultimi due week end per le cattive condizioni del meteo». Un'altra mazzata al bilancio dell'Alpe, già provato da una stagione che Curti non esista a definire «assolutamente negativa. La stagione è andata male, peggio dell'anno scorso, anche perché abbiamo completamente perso il periodo delle vacanze di Natale».

Prima il troppo caldo, che non permetteva di far funzionare i cannoni per innevare artificialmente le piste, poi la neve che non ne voleva sapere di cadere dal cielo. Adesso ce n'è e la società conta di risollevarsi un po' almeno nei fine settimana che precedono la Pasqua.

«Gli impianti rimarranno aperti fino al 27 marzo, ma se le condizioni meteo lo permetteranno cercheremo di mantenerli aperti anche per un altro week end». Di più sarebbe difficile, per questioni legate al personale e alle assicurazioni.

Mentre la stagione invernale sta per chiudersi, l'Alpe pensa già all'estate. Ma anche in questo caso la neve abbondante rischia di complicare l'allestimento dei percorsi per le mountain bike. Bisognerà aspettare che si sciolga per avviare i lavori necessari: «Vogliamo aprire almeno il sentiero più lungo, quello della Faverghera», conclude Curti. «Ci sono parecchi lavori da fare, servono dei macchinari e dobbiamo attendere che la neve si sciolga per farli». (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi