«Sull’orario cadenzato sentirò i territori»
BELLUNO. «Cerchiamo di rendere appetibile la “minestra” che ci scodella lo Stato con i suoi trasferimenti, trovando con Trenitalia le strade possibili in un contesto di compatibilità finanziaria».
L’assessore veneto ai trasporti, Renato Chisso, dopo mesi di silenzio malgrado gli attacchi venuti dal Bellunese per i problemi del trasporto ferroviario (dai continui ritardi dei treni alle loro soppressioni, fino al paventato orario cadenzato), esce allo scoperto e risponde all’ennesimo attacco del consigliere regionale Sergio Reolon, che ha sempre puntato il dito contro Venezia, indicandola come «la vera responsabile dei disagi e delle condizioni penose in cui versa la ferrovia in provincia di Belluno».
Chisso si augura che «presto si possa giungere a una gara con soggetti diversi da Trenitalia per migliorare le condizioni, ma servono una società che abbia i mezzi e la voglia di gareggiare in concorrenza con Trenitalia. Questa è la prospettiva futura, ma lo Stato intanto ha costretto le Regioni al rinnovo tout court del contratto di servizio con Trenitalia, come condizione per aumentare il contributo trasferito.
Per quanto riguarda, poi, i finanziamenti a Trenitalia, Chisso fa sapere che «paghiamo alla società ferroviaria esattamente il corrispettivo pattuito, che comprende anche il rispetto della qualità del servizio, che in molti casi Trenitalia non riesce a rispettare. Non capisco perché, come dice il consigliere Reolon, dovremmo darle di più, se non rispetta gli accordi per quelli che già riceve».
Per noi è impossibile aggiungere altri soldi a questa voce, visto che i 300 milioni sono la somma disponibile nel bilancio veneto libero da vincoli. Chisso auspica anche che si possa giungere a una bigliettazione unica regionale e questo sarà possibile con l’uniformità delle tariffe cioè le più basse dovranno adattarsi alle a quelle più alte.
E sull’orario cadenzato, punto dolente per il Bellunese, «abbiamo ottenuto, senza gara lo ammetto, uno sconto sul suo costo, scommettendo su un aumento dell’utilizzo del trasporto ferroviario opportunamente coordinato con quello su gomma. E su questo sentirò i territori e le associazioni dei consumatori per trovare tutte le risposte possibili. Tutto il resto è un normale esercizio di pessimismo da opposizione».
Intanto, qualche disagio si è registrato da domenica a ieri, con il nuovo servizio sostitutivo di pullman, per la chiusura per lavori del sottopasso che collega la ferrovia di Belluno a Ponte nelle Alpi. In qualche caso la corriera non avrebbe atteso gli utenti, partendo un po’ prima dell’orario. Un po’ di he confusione c’è stata, visto che non tutti i fruitori del treno hanno guardato gli orari su internet e così non si sono accorti che il pullman parte con una decina di minuti di anticipo rispetto al treno.
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