Summer Fest, la querela sui soldi è stata ritirata: caduta l’appropriazione

ARSIÈ. Pro loco Arsiè: la querela è stata ritirata. Secondo la Procura della Repubblica, era tardiva, ma adesso non c’è proprio più. Si va verso il non doversi procedere per il reato di appropriazione indebita a carico dei 12 indagati, perché il reato non è più procedibile d’ufficio, a partire dal decreto legislativo 36 del 24 aprile 2018.

Nell’udienza di domani, i vecchi consiglieri Tiziano Fiammengo, Dorino De Gasperin, Ivano Dall’Agnol, Aldo Giacometti, Fabiana Gobbi, Matteo Strappazzon, Emanuele Turra, Franco Maddalozzo, Michele Dall’Agnol, Michela Dall’Agnol, Claudia Dall’Agnol e Walter Bazzocco si toglieranno un peso. Otto di loro avrebbero già firmato l’accettazione e gli altri quattro lo faranno in queste ore.

Difesi dall’avvocato Resenterra, erano accusati di essersi impossessati di 20 mila euro mai finiti a bilancio, nell’ambito della Summer Fest, tra il 2014 e il 2016, ma già il pubblico ministero Gallego aveva chiesto l’archiviazione perché, malgrado i fatti descritti risultino in parte riscontrati, la querela del 16 giugno dell’anno scorso è stata presentata in ritardo. L’avvocato Dalla Rosa, che invece tutela la presidente Claudia Bettin aveva presentato opposizione, detto questo, in un secondo momento la querela è stata ritirata e così è venuta meno quella che si chiama condizione di procedibilità. Domattina si discuterà davanti al giudice per le udienze preliminari Marson, ma l’esito è ormai scontato.

Premesso che la Pro loco è un’associazione senza scopo di lucro di volontari, i consiglieri del 2015 (i sostituti degli indagati) non riuscivano a spiegarsi il fatto che i conti non tornassero. Ecco perché hanno chiesto spiegazioni ai predecessori e incaricato un commercialista. Nessuno pensava all’appropriazione indebita, semmai a una cattiva gestione dell’evento e a soldi non registrati. In quello stesso anno, il consiglio e la presidente Bettin non conoscevano bene i fatti per i quali poi quest’ultima ha presentato querela. Non sapevano chi avesse, eventualmente, sbagliato e allora prima si sono informati e poi hanno chiesto un controllo fiscale. Tutto bene tra il 2015 e il 2016, mentre sono stati ravvisati dei problemi nel triennio precedente.

È scattata una serie di perquisizioni e di sequestri di computer, telefoni e documenti. A distanza di tempo, la diatriba sulla tempistica della querela e adesso il suo ritiro. –

Gigi Sosso

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