Supershow senza Vasco ora scatta la denuncia
FELTRE. Dal palaghiaccio al tribunale, dai contratti alle denunce. Dallo show con Vasco Rossi - ovviamente mai neppure contattato - ad una sfilata di avvocati. Finisce così il sogno di mezza estate di due giovani feltrini e dell’Auser che aveva creduto in loro: volevano organizzare una serata indimenticabile per raccogliere fondi a favore del Filo d’argento, il servizio che aiuta gli anziani in difficoltà economica. E invece in difficoltà economica ci sono finiti loro. I due ragazzi, Andrea Nascimbene e Andrea Andrighetti, che per portare a Feltre il “Blasco”, la sua cover band e qualche personaggio di fama vera o presunta, hanno svuotato il salvadanaio, stanziando 6 mila euro a testa. E l’associazione che ne ha sostenuto l’avventura, con 17 mila euro. Il totale fa 29 mila euro, soldi dati (a marzo) ad un agenzia di Brescia, la “Stars of the show” di Roberto Posenato, che prometteva di portare a Feltre il rocker di Zocca come superospite di una serata speciale. Chiesti i permessi, prenotato lo spazio, versati i soldi di anticipo (altrettanti dovevano essere pagati a saldo), l’operazione è saltata, perché l’agenzia ha fatto capire che Vasco no, non si poteva portare. E i “sostituti”, decisamente di secondo piano, non erano all’altezza. Tra contratti spediti, firme messe e non messe, fax spariti e contatti sempre più difficili, da aprile si è arrivati a oggi. A Feltre i soldi dell’anticipo non sono ritornati, il 14 luglio - data dell’evento - è passato e ora si va per vie legali. Dopo la diffida (con richiesta di bonifico entro otto giorni) fatta inviare dall’avvocato Davide Fent quattro mesi fa, i due feltrini e l’Auser hanno deciso di abbandonare la diplomazia e intraprendere la difficile strada della causa. Difficile perché, a sentire il titolare dell’agenzia, sarebbero stati i ragazzi e l’Auser a cambiare un contratto che, per giunta, non sarebbe mai chiuso. «Mi hanno fatto richieste assurde, hanno cambiato idea di continuo, alla fine volevano che portassi i Nomadi», si difende Posenato, «ma io gli ho offerto Danilo Sacco, la voce storica del gruppo. Non c’è stato accordo e lo show è saltato». Ma questa è solo una versione. Quella feltrina è ben diversa e dice che in tutti i casi, rinunciando allo spettacolo entro il 4 luglio, l’anticipo doveva tornare indietro. Cosa che non è successa e per la quale tutti - ma soprattutto i responsabili dell’Auser - stanno perdendo il sonno. Alla fine, come sempre, sarà compito di un giudice e degli avvocati capire se gli impegni contrattuali sono stati rispettati, se c’era un diritto di rescissione e quale costo avesse o se, più semplicemente, c’è stato un raggiro, come sostengono le parti più danneggiate.(cric)
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