«Sviluppo e sostenibilità vanno a braccetto»

“Green Week”, visita alla centrale di Ponte Mas: «Produciamo energia senza danneggiare l’ambiente»
gian paolo perona- vista alla centralina di Mas per la giornata green-curti ed il profesor gianni silvestrini
gian paolo perona- vista alla centralina di Mas per la giornata green-curti ed il profesor gianni silvestrini

SOSPIROLO. “Un modello virtuoso” e “una soluzione che risponde alle esigenze di ecologismo e produzione”. In altre parole, un esempio di come una centrale idroelettrica possa portare sviluppo e sostenibilità, senza impattare sul territorio. Così è stata ritratta la centrale di Ponte Mas da Filiberto Zovico, direttore di “Green Week”, manifestazione itinerante dedicata alla green economy e promossa da VeneziePost, cui Confindustria Belluno Dolomiti ha aderito per la terza volta.

Ieri sono state aperte le porte del manufatto: non molti i visitatori, ma in compenso la centrale è stata presa d’assalto da una sessantina di studenti di tutta Italia (universitari di vari corsi). Obiettivo era quello di mostrare come sia possibile valorizzare la risorsa “acqua”, senza alcun impatto ambientale, a beneficio di tutti: imprenditori, territorio (i Comuni) e di riflesso i cittadini, anche se in questo caso il Comune di Sospirolo non beneficerà di introiti, non essendo riuscito a entrare nei tempi utili come comproprietario dell’opera. «Sviluppo produttivo e sostenibilità non sono temi contrapposti, ma con sensibilità è possibile arrivare a soluzioni comuni per benefici condivisi», è convinto Zovico. «Se si produce danneggiando l’ambiente, di riflesso si fa un danno alla produzione, e di contro se non si produce si lascia morire la montagna. Non impattare sta alla sensibilità delle aziende, certo, ma è anche la richiesta del mercato».

Quale le peculiarità dell’impianto? La briglia di Ponte Mas, costruita nel 1925, è storicamente legata alla produzione idroelettrica (forniva energia alla ferrovia Bribano-Agordo e alla Chimica Sospirolo). Il nuovo impianto è stato costruito sulla traversa esistente del vecchio impianto, limitando così l’impatto sul corso d’acqua e sul paesaggio. Con portata massima derivata 6,8 m3/sec, arriva a generare una potenza di 180 kW e una portata di quasi un milione di kWh. Solo benefici, secondo Maurizio Curti, presidente di HydroPower, ditta capofila del progetto: «L’energia soddisfa il fabbisogno annuale di circa 350 famiglie. L’impianto non presenta nessuna condotta e quindi non sottrae portata al torrente, inoltre abbiamo premiato la fauna ittica, dato che la nuova scala pesci consentirà il superamento dello sbarramento esistente da parte di questi, prima non possibile, consentendo il ripopolamento della fauna a monte».

Fautori e organizzatori, dunque, sono concordi: gli ambientalisti, nel caso specifico, avrebbero poche rimostranze da fare visti gli elementi positivi e la progettualità seguita, iter totalmente diverso dalla vicina centralina della valle del Mis, oggetto di feroci polemiche e di contenziosi.

Dopo Sospirolo, il tour è proseguito alla Lattebusche, dove sono stati mostrati ai visitatori i processi produttivi e le soluzioni innovative legate alla sostenibilità attuate dall’azienda. Ancora, nella sede bellunese di Confindustria, Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club, si è confrontato con Marco Frattodi, direttore de “La Nuova Ecologia”, spiegando come nuove innovazioni tecnologiche si stiano rapidamente affermando in diversi campi.

Federico Brancaleone

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