Sviluppo turistico «Manca la regia unica del nostro progetto»
FELTRE. Svendere la progettazione al miglior offerente non è il solo argomento con cui i professionisti contestano al Comune di Feltre la gestione dei 13 milioni e mezzo di fondi Brancher. Dopo gli ordini provinciali degli architetti e degli ingegneri, un altro tecnico ha deciso di alzare la voce. È Sergio Mondin, perito tecnico operante a Quero e a capo della decina di esperti che nel 2010 si sono costituiti spontaneamente nel gruppo di lavoro a bilancio zero per stendere quella proposta di “Valorizzazione turistica del territorio Feltrino” poi premiata dall'ex Organismo di indirizzo (Odi), a cui all’epoca spettava la gestione dei fondi.
Il gruppo ha lavorato gratuitamente per tre mesi e ha steso un documento da 145 pagine per il coordinamento e la valorizzazione turistica del Feltrino. Ai progetti da realizzare nei diversi Comuni (sono otto quelli concorrenti, ora che Quero e Vas si sono fusi) e in parte stesi dallo stesso comitato (come nel caso della valorizzazione della palestra di roccia in valle di Schievenin o della piscina sul lago di Arsiè), si aggiungono le proposte di commercializzazione e promozione del prodotto turistico in chiave lungimirante e innovativa.
«Il nostro doveva essere come un percorso dal basso, partecipato, condiviso e gestito dagli stessi operatori del territorio», sottolinea il geometra Mondin, «ma a distanza di mesi i Comuni hanno dimostrato di saperlo gestire soltanto in modo obsoleto, dando le solite direttive calate dall'alto, senza coinvolgere i cittadini né convocare una regia unica (passaggio peraltro previsto nello stesso progetto, ndr), che doveva essere formata da operatori ed esperti di agricoltura e turismo e coadiuvata da tecnici, inclusi noi progettisti, per curare ogni passaggio e verificare i risultati finali».
Peccato però che questo comitato non sia ancora stato creato: «Sono mesi che chiedo un incontro al sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, perché venga creato il comitato, ma soprattutto per organizzare i famosi incontri territoriali nei quali illustrare puntualmente il progetto alle amministrazioni e alla popolazione. La mia più grande paura è che quando arriveranno i soldi i Comuni pensino ognuno al suo intervento e che, una volta conclusi, non si riesca a far rete».
«All’inizio nessun sindaco ha dimostrato di credere veramente nella nostra proposta», contesta Mondin, «quando è uscito il secondo bando Brancher sembrava che ognuno avesse un suo progetto da presentare. Per questo ho preso l'iniziativa per realizzare un progetto turistico comprensoriale, unico e condiviso da tutti, proprio per questo premiato dall'Odi».
«La filosofia di fondo è quella di incentivare la crescita socio- economica del Feltrino, ma senza una strategia condivisa non riusciremo mai a raggiungere l'obiettivo prefissato, ovvero far crescere i flussi turistici del 15 per cento nell'arco di tre anni. Vorrei solo che si lavorasse con trasparenza, nel rispetto dei tempi e con la certezza del risultato. Per questo voglio ringraziare chi ha collaborato gratuitamente con me alla stesura del progetto», conclude il tecnico, «visto che chi di dovere non l'ha ancora fatto».
In calce al documento hanno apposto la loro firma Fabrizio Pat, Lara Gallina, Luca Canzan, Stefano Sanson, Serena Turrin, Daniele Gerlin, Claudio Gheller, che hanno lavorato al fianco di Mondin e di esperti di livello internazionale.
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