«Svuotamento dal 17 settembre»

Atteso per domani il parere della commissione tecnica regionale

PIEVE DI CADORE. Posticipare l’abbassamento del livello del lago a metà settembre: un piccolo passo in avanti rispetto alla situazione attuale che vede il lago svuotarsi già a metà agosto. Anche questo risultato è frutto di un lungo lavoro di concertazione che si concretizzerà domani in occasione della riunione della commissione tecnica regionale sull’ambiente. All’ordine del giorno un documento che, se approvato dalla commissione, darà il via libera alla giunta regionale per posticipare l’inizio delle operazioni di abbassamento del lago al 17 settembre.

«Il lago del centro Cadore vede ogni anno un abbassamento del livello delle acque da 685 metri sul livello del mare a 667 metri» spiega Matteo Toscani, vicepresidente del consiglio regionale. Le ripercussioni sul turismo sono note ma trovare una soluzione non è semplice. «Lo svuotamento trova fondamento nel piano per la sicurezza idraulica del medio e basso Piave del 2009» ricorda Toscani, «sia il lago del centro Cadore che quello del Corlo sono considerati invasi di piena. Per questo tra il 15 settembre e il 30 novembre i livelli dei due laghi vanno abbassati». Un’operazione lunga: Enel ha bisogno di 15-20 giorni per far scendere le acque di Pieve con un ritmo di 50-70 centimetri al giorno. «Secondo il Genio civile» continua il consigliere, «è rischioso eliminare questo provvedimento». Tanto più che i tre punti critici lungo il Piave (Longarone, Belluno e Perarolo) non sono ancora completati.

L’unica soluzione, per ora, sembra quella di posticipare l’abbassamento del lago. La modifica proposta dalla commissione tecnica ne prevede il rinvio al primo ottobre. Le operazioni di svuotamento quindi potranno essere iniziate a partire dal 17 settembre, quando la stagione turistica è ormai agli sgoccioli. Un’operazione monitorata costantemente da un tavolo tecnico: in caso di necessità le operazioni di svuotamento dovranno iniziare prima. «Non è un’operazione semplice» commenta Toscani, «è necessaria un’azione di squadra tra Regione e sindaci del territorio». (v.v.)

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