Tabaccai sul piede di guerra per i voucher

Il vice presidente degli associati della Fit: «Abbiamo subito un danno economico molto importante. Noi siamo le prime vittime del decreto del governo»
Un commerciante emette uno scontrino a Pisa, 3 aprile 2012. ANSA / FRANCO SILVI
Un commerciante emette uno scontrino a Pisa, 3 aprile 2012. ANSA / FRANCO SILVI

BELLUNO. «Siamo noi le prime vittime dell’abolizione dei voucher». Il grido di protesta pieno di rammarico arriva dai tabaccai bellunesi. Moltissimi anche in provincia, quelli che avevano puntato su queste entrate per incrementare i loro bilanci. Ma ora si trovano penalizzati, forse più degli stessi operatori turistici che li utilizzavano. Infatti, sull’emissione dei voucher le tabaccherie guadagnavano l’2.1%, mentre sul loro pagamento la percentuale che andava agli esercizi era pari al 4% lordo.

«Ci siamo trovati nel giro di poche ore senza più nulla in mano. Prima ci hanno spremuto e adesso che il lavoro andava bene e noi eravamo diventati i principali venditori, in poche ore ci hanno lasciato a piedi. Con grave danno per i nostri bilanci. Ad utilizzare questi strumenti erano non solo le strutture turistiche, ma anche le fabbriche». È arrabbiato Corrado Brandalise (vice presidente della Federazione dei tabaccai) quando parla di questa vicenda. «Nessuno di noi pensava che l’eliminazione dei voucher sarebbe avvenuta così velocemente. Non lo immaginavamo nè noi nè gli stessi datori di lavoro».

La tabaccheria di Roberto D’Incà (vice presidente dei tabaccai) di Pieve di Cadore deteneva l’esclusiva nella vendita di questi “buoni lavoro” per tutto il Cadore. «Abbiamo subito un danno economico non indifferente», precisa amareggiato D’Incà. «Questa attività, come concessionaria dello Stato, ci aveva dato un po’ di reddito, in un momento di crisi in cui dobbiamo fare i conti con la stretta sul fumo e sui giochi, e con il fenomeno del ritorno del contrabbando di sigarette. Chi aveva scelto di intraprendere questa strada, aveva investito non poco in tecnologia e tempo. Dal 2006 io ci ho creduto. Quello che fa arrabbiare è che nessuno ci ha consultato prima di abolirli e all’indomani del decreto legge, ci siamo trovati solo sullo schermo il messaggio che era stata bloccata l’emissione. Senza poi contare che tra sabato e lunedì moltissime persone che avevano acquistato i voucher, tra cui anche titolari di pubblici esercizi, non hanno potuto attivarli perché il sito dell’Inps è andato in tilt. Quindi oltre al danno anche la beffa».

Ma i tabaccai non intendono restare a guardare e promettono battaglia. «Abbiamo chiesto un incontro al presidente del Consiglio, se non ci accoglierà siamo pronti a sospendere il servizio di pagamento dei voucher».

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