Tabacchi lascia le fondazioni cadorine
Il patron di Safilo ha abbandonato la guida di Centro studi Tiziano e Museo dell’Occhiale
BELLUNO.
Vittorio Tabacchi non è più il presidente della Fondazione centro studi Tiziano e Cadore. Si è dimesso e ha lasciato anche la guida dell’altra fondazione al centro della cultura cadorina, quella del Museo dell’Occhiale. Quest’ultima ha da poco inaugurato la collocazione del museo all’interno del palazzo Cos.mo a Pieve, la prima si appresta invece a celebrare come uno degli enti promotori la grande mostra di Tiziano a Belluno e ancora a Pieve. Il numero uno della Safilo, firma leader dell’occhialeria mondiale, ha spedito le lettere d’addio e almeno la Fondazione intitolata al Vecellio si è subito mossa con la convocazione del proprio cda. Domani, la questione verrà affrontata con un probabile invito a Tabacchi a ritirare le dimissioni.
Mentre il ripensamento sembra improbabile, almeno senza qualche preventivo passo di «riavvicinamento», l’assessore alla cultura di Pieve Maria Giovanna Coletti parla di «una brutta batosta». «Sono davvero preoccupata», dice, «è un momento delicato per la vita di tutte le nostre istituzioni culturali». E la vera preoccupazione dell’assessore riguarda il Museo dell’occhiale. Dalle associazioni del settore (Sipao e Anfao in particolare), il Comune di Pieve si attende infatti un aiuto per rilanciare l’esposizione o almeno garantirle vita più tranquilla, e in quelle associazioni Tabacchi è destinato a ricoprire incarichi importanti e dunque ad avere in prospettiva un peso specifico rilevante. Di progetti ce ne sono molti in cantiere, ma ora rischiano di arenarsi sugli scogli della polemica.
Una polemica che ha al centro Tabacchi, ma che si amplia sul futuro dell’occhialeria in Cadore. Perché, al di là del silenzio sulle motivazioni delle dimissioni, proprio quel futuro sembra all’origine dei «gran rifiuti» pronunciati dal patron della Safilo. Il suo punto di vista è noto: le grandi occhialerie, ritiene Tabacchi, devono trovare la loro strada fuori dal Cadore e il Cadore deve ricostruire immagine ed economica contando sulle proprie potenzialità turistiche, sulla capacità di fare turismo attraverso ambiente e cultura. I cadorini che vivono di occhiali non sono d’accordo e non perdonano a Tabacchi la chiusura dello storico stabilimento della Molinà, a Calalzo. Molti amministratori cadorini ugualmente contestano il numero uno Safilo e, nel solco di una dichiarazione del presidente bellunese Reolon, osservano che, quale esempio di turismo culturale, la mostra sul Tiziano ha ricevuto scarsa attenzione proprio dall’imprenditoria bellunese (e dunque anche cadorina), poco propensa a investire nel territorio. Tra questi amministratori, ci sarebbe chi ha già dimenticato Tabacchi e, per aiutare fondazioni e occhialeria cadorine, sogna un nome eccellente e “foresto”, Leonardo Del Vecchio.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video