Tabacchi va verso il rito abbreviato per abuso d’ufficio

CORTINA. Abuso d’ufficio: Valerio Tabacchi chiederà il rito abbreviato. Ma per l’ex consigliere della partecipata SeAm Servizi Ampezzo, con delega al Turismo e alla gestione di Cortina Marketing, non è ancora il momento dell’eventuale processo penale nato dall’affidamento di una campagna pubblicitaria in rete. Nell’udienza davanti al gup Marson e al pm Gallego di aprile, i difensori Erminio e Valentina Mazzucco avevano chiesto documenti sia al Comune che alla SeAm, in sede di indagini difensive: dal municipio non è arrivato nulla, mentre quelli pervenuti dalla municipalizzata il 30 maggio sono stati prodotti solo ieri e andranno esaminati dalle altre parti.
Entrambi si sono costituiti parte civile: a questo proposito la difesa ha eccepito su quella del Comune con l’avvocato Bressan, che non sarebbe legittima, in quanto l’indagato non avrebbe mai avuto rapporti diretti con l’amministrazione comunale.
Sull’eccezione dovrà esprimersi il giudice, nell’udienza messa in calendario per le 11 del 13 dicembre. Nel frattempo, Tabacchi ha anticipato che preferirebbe il rito abbreviato, magari condizionato al suo esame, visto che durante le indagini preliminari non risulta che sia mai stato interrogato.
Secondo l’accusa, Tabacchi avrebbe favorito, con un affidamento diretto e non una gara, una società riferibile all’ex moglie, la cittadina russa Alena Karpenka. Si discute di una campagna pubblicitaria di web marketing di sei mesi per un totale di 39 mila euro.
L’importo è al di sotto della soglia dei 40 mila prevista dal Codice appalti, quindi non ci sono problemi sull’affidamento diretto. Ma il reato si sarebbe consumato nel momento in cui l’assegnataria della campagna, che avrebbe dovuto promuovere le attrazioni turistiche di Cortina d’Ampezzo, è una società di diritto inglese tipo Ltd Company che farebbe riferimento a Karpenka. Il periodo va dal dicembre 2015 al gennaio 2016 e le indagini sono state svolte sul campo dalla Guardia di finanza di Belluno. Tabacchi non avrebbe interpellato nessun’altra potenziale candidata alla campagna e non ne avrebbe parlato con gli altri membri del consiglio d’amministrazione: questi alcuni dei rilievi che gli sarebbero stati mossi dalla procura della Repubblica.
Il meccanismo del procedimento penale era stato messo in moto dal Comune di Cortina, che aveva segnalato delle presunte irregolarità alla SeAm, all’epoca dei fatti presieduta dal sindaco di Calalzo, Luca De Carlo. La stessa non poteva che informare la Prefettura e, di conseguenza, le Fiamme gialle per le indagini.
Gigi Sosso
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