Tac e risonanza nuove restano in magazzino
AGORDO. «La nuova Tac e la nuova risonanza magnetica sono state acquistate, ma non vengono installate: ad Agordo la situazione è vergognosa».
A denunciarlo è il Movimento Cinque Stelle di Agordo e Agordino che chiede risposte alla direzione generale dell'Usl su una questione reale.
«Nei giorni scorsi», dicono, «gran risalto è stato dato all'intervento del sindaco di Pieve di Cadore sulla situazione del servizio di radiologia e allo scarso utilizzo della nuova Tac nel locale ospedale. Ad Agordo, in un silenzio assordante, la situazione è pure peggiore».
I pentastellati agordini mettono in risalto la strana vicenda che riguarda l'acquisto di due importanti macchine per la diagnostica: la Tac e la risonanza magnetica. «La Tac attualmente disponibile», spiegano «è in funzione da più di 10 anni e ha una tecnologia datata che non permette l'esecuzione di alcuni esami radiologici perché non sufficientemente precisa. I pazienti dunque, sia dalla degenza, sia dalle prenotazioni al Cup, che dal pronto soccorso, vengono sistematicamente dirottati altrove per determinate tipologie di esame. Il nuovo apparecchio, che andrà a sostituire l'attuale, ci risulta essere stato acquistato e nonostante sia finalmente pronto per la consegna, non ancora installato».
Discorso simile, ma ancora più complesso per la risonanza magnetica. «Anche la nuova risonanza magnetica acquistata dalla Regione per Agordo è pronta per l'installazione», dicono i Cinque Stelle di vallata «è ferma nel magazzino del fornitore perché troppo pesante rispetto al precedente apparecchio. I lavori di rinforzo del solaio, sebbene ampiamente previsti, pare non siano ancora stati appaltati, nonostante i sopralluoghi dei tecnici siano avvenuti già da diverso tempo. Di conseguenza entrambe le nuove macchine sono ferme nei magazzini delle ditte fornitrici, mentre i pazienti vengono dirottati agli ospedali limitrofi o alle strutture private».
A quanto risulta, proprio per il peso consistente della risonanza erano state fatte valutazioni per installarla al piano terra, questo, però, avrebbe voluto portare a una riorganizzazione generale degli spazi.
Ad ogni modo il M5S vuole vederci chiaro sui ritardi. «Chi doveva preparare il progetto e appaltare i lavori per poter poi installare le due apparecchiature?», chiede «chi doveva controllare che la procedura fosse seguita con attenzione e tempestività? Quando i due macchinari saranno installati e resi operativi?». «Un dubbio piccolo piccolo ci viene», concludono «perché l'Usl lo scorso anno, come apprendiamo ancora dalla stampa locale, ha fatto accordi per l'utilizzo di strumentazioni analoghe con strutture private anziché mettere a regime con tempestività i nuovi apparecchi acquistati con i soldi pubblici?»
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