Tagli ai compensi, i Caf sono in affanno
BELLUNO. Caf sempre più strangolati dai tagli ai compensi. Negli ultimi tre anni lo Stato ha tagliato il 35,4% dei trasferienti, mentre da novembre, visto che l’accordo col Governo è scaduto e non è più stato rinnovato, gli Isee vengono redatti gratuitamente. Di fronte a queste riduzioni di risorse, i Centri per l’assistenza fiscale della provincia di Belluno stanno correndo ai ripari, ognuno a modo suo: chi ha inserito nuovi servizi a pagamento per riuscire a far quadrare i conti come ha fatto la Cisl, chi, invece, pensa di ridurre il ricorso a tecnologie di ultima generazione per i propri uffici.
Insomma «ci è arrivata proprio una bella botta», dicono Claudio Zaccarin del Caf Cgil e Tomaso Zampieri del Caf Acli. «Nel giro di tre anni ci hanno tagliato un terzo dei compensi di cui avevamo diritto. Il tutto, a fronte dell’aumento della nostra attività e del flop dei modelli precompilati, modelli che sono utilizzati da un contribuente bellunese ogni dieci», sottolinea con enfasi Zaccarin. «Questa riduzione di risorse rischia di far saltare il bilancio della nostra società, che fino al 2016 aveva chiuso i conti in attivo. Se qualcosa non dovesse cambiare, non so per quanto potremo reggere ancora. Si dovranno fare delle razionalizzazioni, a partire dagli investimenti in tecnologia, quella stessa tecnologia che ci è chiesta dall’Agenzia delle Entrate. Altrimenti dovremo provvedere ad aumentare i costi per le prestazioni. Da qualche parte in Italia qualche Caf ha anche iniziato a licenziare parte del personale. La speranza è di non dover ricorrere a questa estrema ratio».
Per far fronte a questa mannaia, il centro fiscale della Cisl ha iniziato a offrire nuovi servizi a pagamento, come spiega il referente Antonio Miotto. «Abbiamo cercato di espandere i servizi, puntando sulla casa, sulle partite Iva e sulle successioni. Insomma, diversifichiamo per poter aumentare le entrate. Dal prossimo anno, però, si dovrà intervenire aumentando anche i prezzi».
Problemi, quindi, per i tagli governativi ai contributi per i Caf («che comunque sono un servizio che la gente utilizza molto e che apprezza», dicono i responsabili), ma le magagne non si esauriscono qui. «Da novembre stiamo redigendo gratuitamente gli Isee, i modelli che servono alle famiglie per poter accedere a determinate agevolazioni e sconti. Eppure la domanda per questa prestazione è in continua crescita. «Sia l’anno scorso che già in questi primi mesi del 2018 abbiamo registrato un incremento del 30% di richieste di modelli Isee», rincara la dose Tomaso Zampieri delle Acli. «Ce lo chiedono per l’università, per la scuola, per gli asili e le case di riposo». La compilazione di questi modelli costa dai 14 ai 25 euro, se si considera il tempo impiegato per farli. «Siamo costretti a lavorare sempre nell’incertezza dei compensi, ma cerchiamo di non far ricadere questa situazione di disagio sui nostri clienti».
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