Tagli ai finanziamenti, biglietti più cari
Lo Stato ha ridotto il Fondo per il tpl, la Regione ha adeguato il riparto e l’azienda bellunese si trova con -400 mila euro
BELLUNO. Mano al portafogli. Prendere un autobus, a partire da settembre, potrebbe costare qualche centesimo in più rispetto ad oggi. Dolomitibus sta infatti valutando di aumentare le tariffe dei biglietti di corsa semplice. Il motivo? Lo Stato ha ridotto il Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, destinando meno risorse alle Regioni. La Regione Veneto ha quindi dovuto aggiornare il riparto dei fondi per le varie aziende di trasporto e Dolomitibus si è trovata con una brutta sorpresa: una riduzione, rispetto al 2016, di 412.717,59 euro.
Qualche sentore che ci sarebbe stata una riduzione dei trasferimenti, nell’azienda che ha sede in via Col da Ren ce l’avevano, ma «non pensavamo che fossi così rilevante», spiega il presidente di Dolomitibus, Giuseppe Pat. «Inoltre il taglio arriva a metà anno, come spesso accade, ed è difficile fare aggiustamenti. Con l’orario estivo abbiamo già ridotto di 30 mila chilometri il servizio, proprio per non trovarci spiazzati da eventuali tagli ai finanziamenti, ma a fronte di questa situazione non è sufficiente».
Sono due le alternative, per riuscire a svolgere il servizio senza chiudere il bilancio con il segno meno: tagliare i servizi (anche solo riducendo le percorrenze, vale a dire tagliando qualche corsa o accorciandola) o aumentare le tariffe. Al momento Pat non si sbilancia, ma Dolomitibus ha preparato una proposta di adeguamento tariffario e l’ha trasmessa alla Provincia. Deve ancora esserci un incontro fra l’azienda e il socio di maggioranza, e la proposta deve essere discussa nei dettagli, ma lo spauracchio degli aumenti è reale.
La proposta.
Gli aumenti dovrebbero riguardare solo i biglietti di corsa semplice. Si ipotizza di alzare di dieci centesimi il ticket per la corsa urbana, portandolo da 1,30 euro a 1,40. Ma si valuta anche di ricalcolare tutte le fasce chilometriche (sono undici, la più bassa è quella fino a 5 km) in base all’indice Istat oppure di aumentare il biglietto di ciascuna fascia di 10 centesimi. Un biglietto Belluno-Sedico, che oggi costa 1,80 euro, potrebbe costare 1,90. La corsa Belluno-Feltre potrebbe passare da 3,40 euro a 3,50.
Lo scenario peggiore, quello che comporterebbe una crescita considerevole dei biglietti di corsa semplice, è quello di adeguare le tariffe bellunesi a quelle delle altre aziende di trasporto pubblico locale del Veneto. Dove, spiega Dolomitibus nel documento, i biglietti sono mediamente più cari, fino a toccare punte del 23%.
Le tempistiche.
Qualcosa cambierà, con la definizione dell’orario invernale che entrerà in vigore a metà settembre, ma è presto per dire cosa. I vertici di Dolomitibus sono poco propensi a tagliare servizi, anche perché dall’anno prossimo il riparto dei fondi per il trasporto pubblico locale parrebbe tornare a livelli anche superiori a quelli del 2016. Questa altalena economica, però, costringe le aziende a trovare una soluzione per salvare il servizio e chiudere il bilancio almeno a pareggio.
Pat guarda con fiducia alla fine dell’anno: «Anche l’anno scorso avevamo subito una riduzione ai trasferimenti, a fine anno però lo Stato ha trasferito risorse aggiuntive alle Regioni e il nuovo riparto ci ha permesso di coprire quanto ci era stato dato in meno». La speranza è che accada una cosa simile a fine 2017. Altrimenti, sarà inevitabile ritoccare le tariffe.
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video