Tagli alla sanità, a rischio anche i servizi essenziali
BELLUNO. L’Usl n. 1 alle prese con la riduzione del fondo sanitario nazionale. «Se i tagli continueranno, non saremo più in grado di garantire i servizi».
L’allarme arriva dal direttore generale dell’Usl n. 1, Antonio Compostella dopo che nella spending review degli inizi di luglio si parla di un decurtamento di 3 miliardi nei prossimi due anni nel bilancio della sanità.
Per quest’anno la diminuzione dei trasferimenti sarà di un miliardo che, per la Regione Veneto, significa un taglio dell’8% sul bilancio sanitario che corrisponde a 80 milioni di euro. «Per la nostra azienda questo potrebbe significare una diminuzione di trasferimenti nel budget di uno o due o anche tre milioni oppure di nessuno. Dipenderà da come la Regione intende recuperare questi soldi: se dal fondo della quota accentrata che Venezia tiene per sè per investimenti o se la farà ricadere sulle aziende sanitarie».
«Già abbiamo chiuso il consuntivo 2011 con un deficit di 18 milioni di euro che la Regione dovrà ripianare», prosegue Compostella che aggiunge: «un buco che abbiamo ottenuto malgrado abbiamo tagliato in vari settori. Se avremo un’ulteriore diminuzione di risorse per quest’anno riusciremo ancora a garantire i servizi essenziali cercando di razionalizzare altri capitoli di spesa soprattutto nell’ambito amministrativo-gestionale».
Ma i problemi seri arriveranno se questa mannaia proseguirà anche nel 2013. «Allora, pur cercando di salvare i servizi essenziali ai cittadini, dovremo puntare a ridimensionare e anche tagliare, se necessario, gli investimenti anche sulle apparecchiature, oppure su opere di manutenzione e non solo delle nostre strutture», dichiara il dg dell’Usl n. 1.
Ma fare meno manutenzione significa non garantire la sicurezza delle strutture stesse. Insomma, anche se il direttore generale si dice «ottimista per natura», la situazione è molto grave e pesante tanto che la preoccupazione da parte dei vertici sanitari è molta.
Compostella non vuole nemmeno prendere in considerazione queste eventualità più critiche. «Per i prossimi due anni, se va avanti così, dovremo affidarci a qualche santo in cerca del miracolo», dice, cercando di alleggerire un quadro davvero drammatico. «La situazione, a parte tutto», ammette Compostella, «è molto dura e complessa. Dobbiamo mettere tutta la nostra attenzione sui capitoli di spesa per ridurli al massimo. Anche se oltre un certo livello di risparmi e di tagli non si può andare».
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