Tagli alle pulizie, venerdì presidio
BELLUNO. I lavoratori non ci stanno a vedersi ridurre l’orario di lavoro, mettendo a rischio anche l’igiene nelle strutture ospedaliere dell’Usl 1. Così ieri pomeriggio, dopo le assemblee sindacali in cui è stata spiegata loro la situazione, hanno deciso di scendere in piazza. Venerdì, dalle 10 alle 12, è previsto un presidio davanti al San Martino di Belluno per sensibilizzare la popolazione sul problema che riguarda non solo i dipendenti della Markas spa di Bolzano, ma anche gli utenti, che troveranno condizioni igieniche peggiorate nelle strutture sanitarie.
«Nel corso del presidio», fanno sapere Fulvia Bortoluzzi della Filcams Cgil e Stefano Calvi della Fisascat Cisl, «distribuiremo a tutti gli utenti dei copriscarpe per evitare di sporcare i pavimenti degli ospedali. Una provocazione che rende l’idea di quello che significherà questo secondo taglio all’appalto delle pulizie». Saranno distribuiti anche dei volantini informativi.
La prima riduzione oraria era stata messa in atto nel 2013 e adesso, a distanza di pochi anni, si è arrivati al taglio di un altro centinaio di ore a settimana. Il tutto per un risparmio da parte dell’Usl di 100 mila euro l’anno.
Una settantina gli addetti della Markas interessati dalla mannaia che entrerà in vigore da oggi: una decina di loro si vedranno dimezzare l’orario, che passerà da 14 a 7 ore settimanali (nove se va bene); un’altra ventina di dipendenti avrà riduzioni più contenute (dalla mezz’ora all’ora). Per i primi, i sindacati avevano tentato di proporre una soluzione che potesse salvaguardare in parte i loro stipendi. Si era parlato, durante l’incontro con l’azienda bolzanina, di introdurre la cassa integrazione oppure di considerare un incentivo all’esodo per chi è prossimo alla pensione. Ma nessuna di queste proposte era stata accolta.
«A questo punto le persone saranno licenziate, potendo usufruire di due anni di disoccupazione. Se nel frattempo qualcuno andrà in pensione, sarà nostra cura chiedere una riorganizzazione dell’orario, così da permettere a chi ha poche ore di incrementarle», dicono Bortoluzzi e Calvi.
«L’unica cosa certa è che senza di noi non si possono firmare i nuovi contratti», precisano gli esponenti di Filcams e Fisascat. «Ma da oggi partirà comunque il servizio ridotto». Resta da vedere cosa succederà nell’incontro di domani tra i sindacati e l’Usl 1.
Paola Dall’Anese
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