Tagli sociali, i sindaci scrivono a Zaia
«Se le risorse verranno a mancare, la situazione sarà catastrofica»
BELLUNO. «I tagli del fondo indistinto che finanzia attività inderogabili nel campo del sociale avranno un effetto catastrofico. Per questo è necessario che venga rifinanziato, altrimenti i servizi essenziali sono destinati a saltare con grave danno per i soggetti interessati e le loro famiglie». L'esecutivo della Conferenza dei sindaci dell'Usl n. 1 scrive a Zaia per scongiurare la scure sulle risorse. Vista la preoccupazione dei sindaci, ieri pomeriggio, si è svolto nella sede dell'Usl n. 1 in via Feltre un vertice tra l'esecutivo della Conferenza dei sindaci, il direttore generale Compostella, il direttore dei servizi sociali, Tanzarella, i responsabili delle aree interessate dai tagli vale a dire disabilità, infanzia, adolescenza e famiglia. Il prossimo passo sarà la convocazione dei soggetti che, per conto dei comuni e delle aziende sanitarie, erogano i servizi cioè le cooperative sociali e le organizzazioni di volontariato. Questi sono stati convocati d'urgenza per mercoledì. Nell'occasione sarà presentato loro il quadro «nella speranza che si possa tutti insieme giungere anche ad una soluzione». La preoccupazione dei sindaci è alle stelle. «In base alle ipotesi di taglio previste dalla giunta Zaia, abbiamo deciso di comune accordo, anche col direttore generale, di inviare un documento condiviso al governatore Zaia per chiedere il ripristino del fondo indistinto, quel fondo tramite cui vengono finanziati i Ceod, l'integrazione scolastica e lavorativa, i centri diurni. Insomma servizi essenziali che non possono essere tagliati», sottolinea Sisto Da Roit, vicesindaco di Agordo e membro dell'esecutivo per il distretto agordino. «Se i tagli invece venissero confermati, valuteremo le scelte da fare, anche se credo che i Comuni avranno ben poco margine di movimento, visto come sono presi con i loro bilanci. La preoccupazione resta alta, perchè in gioco c'è il taglio dei servizi obbligatori per i cittadini». Ma l'importanza del fondo indistinto, come rimarca il presidente della Conferenza, Angelo Paganin, deriva anche dal fatto che «è l'unico trasferimento regionale, nel settore sociale, che tenga conto della specificità della montagna, prevedendo così una quota aggiuntiva per le due Usl bellunesi. Se venisse tagliato, il nostro territorio verrebbe doppiamente penalizzato, anche perchè recuperare il milione di euro che verrebbe a mancare, per noi sarebbe difficile, vista la popolazione scarsa della provincia». I sindaci chiedono alla politica, come sottolinea il sindaco di Cortina, Andrea Franceschi, presidente del distretto del Cadore, «un atto di responsabilità. I politici e i nostri rappresentanti a Venezia devono farsene interpreti, devono capire che toccare quel fondo creerebbe una conseguenza grave per i nostri cittadini». Ma allora cosa fare? Al tavolo del sociale, ieri, è uscita anche la proposta di reintrodurre l'addizionale regionale Irpef o una tassa di scopo ad hoc. «Ma questo andrebbe fatto entro la fine del 2010: cioè entro il 31 dicembre, Venezia dovrebbe legiferare in materia. Cosa che vedo molto dura». È per questo che i primi cittadini hanno deciso di prendere carta e penna e di scrivere al governatore Luca Zaia, agli assessori veneti alla sanità, al sociale e al bilancio, al presidente della Quinta commissione sanità, ai consiglieri che ne fanno parte, ai tre consiglieri bellunesi e anche ai presidenti delle altre Conferenze dei sindaci «perchè questo è un problema che non riguarda solo la provincia di Belluno, ma l'intera regione», dice Paganin. Nel documento, che sarà formalizzato nei prossimi giorni, «segnaliamo gli effetti del taglio del fondo indistinto per i servizi sociali essenziali, che metterebbero in ginocchio il sistema socio-sanitario e soprattutto le famiglie depotenziando la fiducia che esiste tra utenti-cittadini e Usl e i soggetti terzi che gestiscono i servizi cioè le cooperative sociali e le organizzazioni di volontariato. Se il taglio si farà, spetterà ai sindaci l'ingrato compito di scegliere quale servizio eliminare per sostenerne altri».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi
Video