Taglio delle ore alla Rsa di Pullir i sindacati protestano con l’Usl
CESIOMAGGIORE. Prima i licenziamenti, poi la riduzione oraria per la trentina di dipendenti che restano in capo alla Kcs, società che gestisce le strutture ex psichiatriche per conto dell'Usl di Feltre. Due fattori che contribuiscono allo scadimento del servizio, da un lato, ma anche all'esposizione dei lavoratori a situazioni di rischio rispetto a casi (uno in particolare a Pullir) che richiedono, invece, un’assistenza mirata. Il sindacato rappresentato dalle tre sigle confederali (Cgil con Danilo Collodel, Cisl con Fabio Zuglian e Uil con Gino Comacchio) ha incontrato ieri i vertici della Kcs. E insieme, a tutela degli utenti e dei lavoratori, si è concordata la richiesta, da inoltrare subito all'Usl, di venticinque ore settimanali in più, spalmate sull'orario di ogni singolo lavoratore, in deroga al capitolato.
«Solo se l'Usl Dolomiti concederà queste ore in più che sono finalizzate a scopi assistenziali specifici si potrà ottemperare da un lato alla trattativa siglata a suo tempo fra Kcs e dipendenti che devono poter arrivare alle 36 ore settimanali», spiega Comacchio. «L'adeguamento orario però ha anche un altro significato, quello di poter sovrapporre gli orari dei lavoratori in modo tale che vi sia una continuità assistenziale a tutela soprattutto dei dipendenti. I quali restano più volte soli, anche per due o tre ore mentre sono in servizio, senza il collega di turno al quale vengono affidate altre mansioni».
L'auspicio dei sindacati che sostengono unanimemente la richiesta della Kcs, è dunque che l'Usl consideri in tempi brevi la situazione e dia applicazione all'istanza. Che non è l'unica. C'è anche quella di convertire parte delle venti ore riservate al medico psichiatra a infermieri e operatori. «Il servizio attualmente è coperto per quattro ore», si evidenzia da parte sindacale, «ma per le difficoltà che ci sono sul mercato del lavoro e della carenza endemica di professionisti, non è facile trovare uno psichiatra disponibile. E la ricerca è stata fatta anche in ambito extraprovinciale».
Da qui, l’istanza di poter stornare buona parte dei soldi previsti in capitolato per il compenso allo psichiatra, per il rinforzo del servizio assistenziale, per dare cioè maggior respiro al personale chiamato a governare la situazione interna ed esterna alle mura delle comunità estensive. E a proposito di comunità estensive, altro appunto dei sindacati: «La nuova organizzazione psichiatrica prevede che le nuove cronicità trovino un luogo di cura e di assistenza nelle strutture estensive», spiega Gino Comacchio. «Chiediamo all'Usl che ci possa essere uno snellimento delle procedure di nuovi inserimenti, in modo tale che non restino letti freddi nelle strutture troppo a lungo, cosa che va inevitabilmente a scapito delle economie di scala della Kcs e del personale in capo».
Laura Milano
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