Tamponi, potenziata l’offerta nel Bellunese. A Paludi test dodici ore al giorno
Le persone sintomatiche potranno prenotare in orario pomeridiano e serale. Cinquetti (Prevenzione): «Serve semplificare la gestione dei casi nelle scuole»
BELLUNO. Gli 8.160 positivi presenti in provincia (di cui 951 registrati in un giorno) e la richiesta sempre più grande di tamponi per accertare i contagi hanno spinto l’Ulss e il Dipartimento di Prevenzione ad ampliare la fascia oraria di apertura del Covid point di Paludi. Da ieri, infatti, i bellunesi con sintomatologia simil Covid potranno prenotare sul sito dell’Ulss il proprio appuntamento anche in orario pomeridiano e serale (fino alle 19,30).
Il centro così rimarrà aperto 12 ore sette giorni su sette. Rimangono attivi i centri tamponi di Feltre (tutte le mattine domenica esclusa), di Agordo (al mattino del martedi, giovedì e sabato) e di Tai di Cadore (pomeriggio di martedì, giovedì e sabato), sempre con accesso su prenotazione.
«Il cittadino entrando nel portale troverà una disponibilità molto ampia di orari e potrà prenotare quello che gli fa più comodo. Resterà», precisa il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Sandro Cinquetti, «per ora l’accesso libero a Paludi al sabato e domenica pomeriggio per i sintomatici che non sono riusciti a prenotarsi».
IN ISOLAMENTO
Per il tampone di uscita dall’isolamento servirà l’impegnativa del medico di base o del pediatra di libera scelta. «Il Dipartimento si occuperà delle persone che prenderà direttamente in carico programmando per queste il tampone di uscita. Noi», spiega Cinquetti, «lavoriamo in parallelo rispetto ai medici di famiglia. Se la presa in carico da parte nostra è tardiva, vista la mole di lavoro che dobbiamo smaltire o la positività è emersa da un tampone in farmacia sarà il medico curante a mandare il suo assistito al Covid point per accertare l’arrivo della negatività o meno al virus. Anche perché non è consentito ad oggi l’uscita dall’isolamento con il tampone eseguito in farmacia», ribadisce il capo della Prevenzione specificando che «il medico di famiglia potrebbe lui stesso fare il test di uscita per gli isolati se disponesse di tamponi di 2ª,3ª,4ª generazione».
Ma cosa succede se una persona contagiata dopo i 7 (se con terza dose) o i 10 giorni di isolamento al tampone finale risulta ancora positivo? «In questo caso», precisa Cinquetti, «deve ripetere il tampone dopo sette giorni. Alla fine l’isolamento potrà durare, dal momento in cui è partito, per un massimo di 21 giorni. Se al 21° è ancora positivo può uscire dall’isolamento anche senza tampone perché si ritiene che la positività sia solo formale. Per questi il Green pass verrà aggiornato attraverso o la registrazione del Dipartimento di prevenzione o del medico di famiglia».
LA QUARANTENA
Sulla quarantena dei contatti stretti di positivi le regole dipendono se uno ha o meno la terza dose o la seconda da meno di 120 giorni. Chi è vaccinato parzialmente dopo cinque giorni di quarantena potrà uscire con un tampone eseguito anche in farmacia. Per chi è vaccinato da più di 120 giorni e il Geen pas è valido la quarantena sale a 10 giorni ma anche in questo caso il test potrà essere eseguito anche in farmacia. «Salvo il caso in cui sia sintomatico: allora dovrà rivolgersi al medico di famiglia».
SCUOLA
Sulla scuola anche il direttore della prevenzione ammette che la situazione è molto complicata. «È evidente a tutti che dopo la ripresa scolastica, il boom dell’epidemia ha reso difficile la gestione dei casi nel contesto scolastico. Si pensi che ogni giorno decine e decine di classi vanno in quarantena per l’insorgenza di nuovi casi».
«Sicuramente», ammette Cinquetti, «aiuterebbe un sistema semplificato di presa in carico, cosa a cui si sta pensando sia in Regione che a Roma. Perché se non dovessimo avere un arretramento epidemico nei prossimi giorni, tutte le attività scolastiche saranno sospese. È importante che i ragazzi si vaccinino per poter consentire la didattica in presenza.
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