Tante emergenze da affrontare e la città invecchia

Cassa integrazione e mobilità lasciano le famiglie in crisi Nel 2015 popolazione in calo e pochi bambini
Volontarie della Caritas al lavoro nel centro di distribuzione degli abiti
Volontarie della Caritas al lavoro nel centro di distribuzione degli abiti

FELTRE. È un 2016 intenso, impegnativo e con qualche incognita quello che attende il consiglio pastorale parrocchiale che si è rinnovato in questi giorni con la nomina dei 26 componenti laici che affiancheranno don Diego Bardin nell'indirizzare l'attività rivolta nei confronti dei giovani e delle famiglie alle prese con la crisi economica. Un 2016 che vede tante emergenze, alcune delle quali si vanno consolidando perché come spiega monsignor Bardin «in molti casi la cassa integrazione e la mobilità hanno esaurito il loro effetto di ammortizzatori sociali e purtroppo il Feltrino stenta a vedere gli effetti della ripresa che pure si dice sia in atto». Agli stranieri si aggiunge un numero crescente di famiglie feltrine che bussano alla porta della Caritas per chiedere un aiuto, soprattutto se di mezzo ci sono dei bambini, ai quali anche i genitori più orgogliosi, non vogliono fare mancare le cose basilari: «Anche la tradizionale riservatezza dei feltrini viene messa giustamente da parte di fronte alla necessità di fronteggiare una situazione di emergenza. Ed è giusto così perché non c'è nulla di male a chiedere aiuto».

Qui entrano in gioco i componenti del consiglio pastorale, i quali intercettano le segnalazioni da amici e conoscenti e poi le trasmettono alla parrocchia che cerca di provvedere. Una funzione nient'affatto banale, che impegna queste persone, molte delle quali già conosciute per l'impegno nel volontariato e nel sociale. Il 2016 si apre con un'altra riflessione che rimanda segnali poco confortanti: «Nell'anno appena trascorso, il saldo tra decessi è nuove nascite nel comune di Feltre è impietoso: le morti sono il doppio dei nati. Si sono formate poche nuove famiglie giovani e questo è un altro aspetto che non va bene. Una comunità per funzionare bene ha bisogno di tutte le componenti. Ben vengano gli adulti e gli anziani, ma servirebbe preparare il cambio generazionale, mentre questi dati ci dicono che non sta succedendo. L'invecchiamento della società è un elemento da non sottovalutare».

Ieri mattina c'erano tre profughi alla funzione delle 10,30. Provengono dai Paesi dell'Africa centrale e sono cattolici. Don Diego dice la sua sulla presenza di oltre cento stranieri ospitati in città in varie strutture: «A parte casi eccezionali la mia sensazione è che i feltrini nemmeno si accorgano della loro presenza. I primi sono arrivati nel 2011 e da allora il flusso è più o meno continuo. Sarebbe bello creare più momenti di incontro, ma va detto che la stragrande maggioranza di queste persone considera il loro periodo feltrino come una parentesi prima di andare verso altre destinazioni oppure una tappa prima di ricongiungersi con i familiari che si trovano altrove. Solo quei pochi che intendono restare qui a lungo termine cercano di integrarsi».

Il nuovo consiglio pastorale, rinnovato per circa la metà dei componenti e con qualche elemento under 35 che dovrebbe portare nuova energia e nuove idee si riunirà per la prima volta il 9 marzo a Santa Maria degli Angeli: «Il consiglio uscente», spiega ancora monsignor Bardin, «ha gettato le basi per sviluppare alcuni temi coinvolgendo il Centro pastorale giovanile. Verificheremo se il nuovo consiglio deciderà di sare seguito a questi input che riguardano i temi della famiglia e del catechismo».

Roberto Curto

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