Tanti applausi ai trevigiani «Organizzazione perfetta»
BELLUNO. Sono più di 9 mila gli alpini bellunesi delle sezioni del Cadore, di Belluno e di Feltre, che in questi giorni hanno raggiunto Treviso per l'Adunata del Piave. Stefano Mariech, presidente dell’Ana feltrina ritiene che per la sfilata di oggi si presenteranno, lungo il Sile, «almeno 15 mila bellunesi», tra penne nere, loro amici regolarmente iscritti all'associazione, famigliari, amici degli amici.
Insomma, una straordinaria carovana di simpatia che dalle Dolomiti sarà accompagnata a quota quasi zero da pressoché tutti i sindaci della Provincia. Primo fra tutti lui, Rinaldo De Rocco, sindaco di Canale che, in piazza dei Signori, a Treviso appunto, si è presentato già martedì insieme al suo presidente Angelo Dal Borgo di Belluno.
Venerdì sono approdati a porta Santi Quaranta gli alpini di Tambre, che sono scesi a piedi, i feltrini e altri bellunesi che hanno provato il brivido della bicicletta. Antonio Cason, presidente della sezione Cadore, è stato il primo a presentarsi insieme alla moglie. Con il suo camper ha parcheggiato vicino alla basilica di San Nicolò, a pochi metri dalle tribune dove oggi gli alpini saranno salutati dalle autorità, in testa il ministro Roberta Pinotti e il presidente della Regione Luca Zaia.
«Una buona parte dei nostri gruppi è attendata al campo da rugby», spiega Cason. «Abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria. L’adunata è organizzata in modo perfetto. Fino ad oggi il momento più “eclatante” è stata la festa (di commozione) alla bandiera di guerra del Settimo Reggimento alpini di Belluno, scortata da una compagnia della Julia».
Nel suo peregrinare per Treviso, Cason ha tra l’altro incontrato alpini arrivati dalla Svizzera e dal Sud Africa, in particolare un anziano di Vallesella che risiede in Svizzera. Strette di mano, abbracci e qualche calice di prosecco per condividere la sorpresa dell’incontro.
«Meglio di così i trevigiani non potevano organizzare quest’Adunata», riconosce Lino De Prà, della sezione Ana di Belluno. I gruppi che dipendono dal suo presidente, Dal Borgo, sono distribuiti in varie parti della città, tanti lungo la strada che scende da Conegliano a Treviso.
«Pochi hanno prenotato», conferma De Prà. «Come sempre si preferisce andare all’avventura, ma nessuno, tra i riscontri che ho fatto, ha occupato aree improbabili. Chi si è sistemato vicino alla stazione, lungo le rive del Sile, chi nei pressi dello stadio, chi a Santa Maria del Rovere, chi ancora negli alberghi».
Stefano Mariech ha invece preferito fare il pendolare con Feltre. Non sa ancora se oggi scenderà col treno, come faranno numerose penne nere del Feltrino, in modo da evitare ingorghi. I gruppi della sua sezione hanno trovato sistemazione nei pressi del Tribunale, altri un po’ più in periferia, per cui devono usare la navetta per raggiungere il centro. «Io credo che mai, da parte di noi alpini, si sia potuta vivere una festa con tanto entusiasmo, ma puntualmente ordinata». Il bellunese ieri più applaudito è stato “Iroso”, l'ultimo vero mulo.
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