Tanti docenti rinunciano al “bonus merito”
BELLUNO. «In qualche scuola della provincia anche il 30% dei docenti non ha voluto presentare il questionario di autovalutazione, rinunciando di fatto al bonus per merito».
È polemica all’interno degli istituti scolastici per l’assegnazione del bonus istituito per la prima volta quest’anno e distribuito ai docenti meritevoli in base a una griglia di valutazione stabilita dal comitato apposito, seguendo alcuni criteri posti dal Miur.
«La situazione è abbastanza tesa nelle scuole», precisa il segretario regionale della Gilda degli insegnanti Livio D’Agostino, «perché con questo sistema si rischia di creare un malcontento generale tra chi il premio lo prende, chi non lo riceverà e chi invece ha deciso di non partecipare a questa competizione. E questo è ciò che noi abbiamo prospettato fin dalla sua istituzione: il bonus è un elemento che creerà disparità all’interno della scuola, ci saranno divisioni tra gli stessi docenti».
«La questione», prosegue, «è che la griglia valutativa doveva essere fatta dal Miur e doveva essere unica per tutta Italia: nella nostra provincia alcune scuole hanno dato la possibilità anche a genitori e studenti di entrare nella valutazione dei docenti e si può immaginare l’obiettività di questi giudizi».
Per il segretario della Gilda la questione di fondo è che «questa valutazione, che poteva fungere anche da stimolo per gli insegnanti, manca di oggettività e trasparenza. Ed è a questo che molti docenti si sono voluti ribellare, non al fatto di essere giudicati. Hanno deciso, quindi, di non partecipare, non consegnando l’autovalutazione in segreteria».
Nei giorni scorsi sono arrivati i soldi ministeriali per lo scopo: si va da un minimo di 20 mila euro a un massimo di 30 mila lordi per scuola. Questi, poi, saranno distribuiti tra i docenti ritenuti meritevoli, docenti che saranno associati a un punteggio in base al quale saranno premiati. «Il premio potrà essere di qualche centinaio di euro lordo», conclude D’Agostino.
Paola Dall’Anese
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