Tarsu 2007: «Non va pagata»

Levis (Idv): «Il Comune le ha mandate in ritardo»
Il consigliere dell’Italia dei Valori Angelo Levis contesta l’operato del sindaco di Castellavazzo Franco Roccon relativo alla Tarsu
Il consigliere dell’Italia dei Valori Angelo Levis contesta l’operato del sindaco di Castellavazzo Franco Roccon relativo alla Tarsu
 
CASTELLAVAZZO.
«Il sindaco Franco Roccon si assuma le responsabilità sui metodi della propria governance». Così Angelo Levis, capogruppo Idv in consiglio provinciale interviene sulla questione Tarsu, sulle bollette dei rifiuti solidi urbani riferite al 2007, che gli abitanti di Castellavazzo si sarebbero visti recapitare nei giorni scorsi.  «Sono stato contattato da alcuni cittadini», dice Levis, «preoccupati perchè hanno ricevuto avvisi di pagamento per utenze riferite ad oltre tre anni fa, anche se la legge a questo proposito è molto chiara e consente di non pagare. Infatti l'articolo 72 del decreto legislativo 507/93 prevede come termine di decadenza per la Tarsu la fine dell'anno successivo a quello di riferimento (in questo caso quindi la riscossione doveva avvenire entro il 31 dicembre del 2008)». La finanziaria per il 2007 prevede per i tributi locali che la cartella (ossia l'atto amministrativo che viene notificato solo se l'avviso di pagamento risulta insoluto) venga notificata al contribuente entro la fine del terzo anno quindi entro il 31 dicembre dell'anno scorso.  «Parte della giurisprudenza ha accolto questa soluzione», precisa Levis, «ossia che il pagamento del servizio reso non può essere richiesto dall'amministrazione oltre il terzo anno successivo pena la decadenza del diritto alla riscossione. In qualsiasi modo la si guardi l'imposizione risulta illegittima».  L'obiettivo di Levis è puramente informativo.  «Di certo il mio non vuole essere un incitamento alla disobbedienza fiscale nei confronti della necessaria copertura dei costi di un servizio indispensabile», rimarca il dipietrista. «Rimane la possibilità che i cittadini di Castellavazzo non paghino la bolletta e che il sindaco non possa far altro che prenderne atto. E questo significherebbe un grosso buco per le casse comunali».  E poi aggiunge una nota personale nei confronti di Roccon: «L'ammistratore pubblico che crea "buchi" di bilancio deve andare a casa». Roccon alle accuse proprio non ci sta e ribatte: «Siamo in regola con la legge perchè le bollette le abbiamo recapitate entro il terzo anno successivo alla scadenza dell'anno di accertamento, direttamente ad Equitalia, il servizio di riscossione, che poi le ha mandate ai cittadini. Non siamo certo degli sprovveduti, il signor Levis dovrebbe saperlo». (Sil.Sia.)

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