Tartan da buttare, la pista perde l’omologazione
Al Polisportivo non si possono più organizzare gare, deroga solo per le provinciali. Sommacal (Firex): «Bisogna cambiarla, anche per la sicurezza dei nostri atleti»
Allo stadio Polisportivo, trofeo delle provincie trivenete di atletica leggera
BELLUNO. Al Polisportivo non si possono più organizzare gare di atletica. C’è una deroga per quelle a carattere provinciale, ma nulla più. La pista in tartan è talmente rovinata che non è più possibile usarla in una competizione ufficiale. E mette anche a rischio infortuni gli atleti che si allenano: «È talmente consumata che sembra di correre sul cemento», spiega Mauro Sommacal. Fa l’allenatore per la Athletic club Firex Belluno, una delle società che utilizza il Polisportivo cittadino. Una realtà da 330 tesserati, a partire dai 5 anni di età, con un vivaio ricco e nel quale si sono formate promesse del movimento come Enrico Riccobon, Anna e Paola Padovan, Noemi Petagna.
Ragazzi che oggi gareggiano vestendo le divise di altre società, «perché è giusto lasciare loro la possibilità di crescere sportivamente», precisa Sommacal. La Firex da tempo chiede al Comune di intervenire per sostituire la pista di atletica. Sistemarla, ormai, non è più possibile, serve un intervento radicale. «Per anni abbiamo organizzato manifestazioni di livello regionale, realtà a noi vicine come Rovereto e Borgo Valsugana fanno meeting nazionali e anche internazionali. E noi? La nostra pista non è più omologata. Abbiamo una deroga solo per le gare provinciali. Pur avendone le possibilità, non possiamo organizzare manifestazioni di livello».
«La pista di atletica è stata rifatta l’ultima volta trent’anni fa», continua l’allenatore della Firex. «Poi solo rattoppi che hanno permesso di tirare avanti. Ma ormai va tirata via e va posato il tartan nuovo». L’attuale pista non va più bene neanche per gli allenamenti: «I ragazzi è come se corressero sul cemento, è rischiosa anche per loro». Non solo per la superficie: «I cordoli che delimitano la corsia 1 si stanno staccando, in alcuni punti ci sono le viti che spuntano». Insomma, serve un intervento.
A settembre i dirigenti della Athletic Firex e di un’altra società che utilizza l’impianto sportivo hanno incontrato insieme al presidente provinciale Fidal Giulio Imperatore l’assessore allo sport Marco Bogo, al quale hanno presentato la situazione. «Ci ha detto che rifare la pista costerebbe 800 mila euro, ma noi abbiamo in mano un preventivo diverso. Bastano 300 mila euro». Tanti, certo, ma: «Crediamo che l’investimento sia da fare», continua Sommacal. «Quell’impianto viene usato moltissimo. Dalle società di atletica, ma anche da molte società sportive (di pallavolo, basket, ecc) per la preparazione pre campionato. Anche in realtà a noi vicine, dove le piste sono state rifatte di recente, sono stati spesi tra i 250 e i 300 mila euro. Quella è la cifra necessaria per avere una pista finita e omologata per fare meeting anche internazionali. Crediamo vada la pena investire anche perché il movimento dell’atletica è in crescita, i risultati agonistici ci sono, lavoriamo con tutte le fasce di età e facciamo un’attività anche di carattere sociale».
Dopo l’incontro di settembre con l’assessore, la società non ha più saputo nulla. «Belluno è una città capoluogo di provincia, non può non avere una pista di atletica omologata», conclude Sommacal.
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