Tasi, i proprietari accusano i sindaci
BELLUNO. «I Comuni avrebbero dovuto chiedere il rinvio del pagamento della Tasi , visto che è possibile per legge. Qualcuno, però, ha preferito attuare questa forma di intromissione pesante e a mano libera nelle tasche dei cittadini. Ma ci difenderemo».
La misura è colma per il vicepresidente dell’Associazione dei piccoli proprietari edilizia di Belluno, Michele Vigne, quando parla della scadenza di domani della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili. «Che cosa siano poi questi servizi indivisibili qualcuno ce lo deve spiegare chiaramente», continua Vigne. «Quello che chiedevamo è che il rinvio fosse almeno al 15 luglio o al 30 giugno. E invece hanno preferito fare tutto di corsa, senza pensare a quale preoccupazione e disagio hanno creato soprattutto negli anziani, che ogni giorno si rivolgono alla nostra associazione, chiedendo cosa fare per pagare e soprattutto quanto devono pagare».
Sì, perché in tutta questa vicenda che ha per protagonista la Tasi, uno dei problemi più grossi (che sarà causa di inevitabili errori e sanzioni) è che molti Comuni non hanno fatto pervenire a casa i modelli F24 precompilati con la somma da pagare, come invece avviene per l’Imu. «Non è pensabile che un anziano si metta a fare i conti da solo. Ma ci rendiamo conto che queste persone non dormono neanche più alla notte a causa della preoccupazione?», sbotta il vicepresidente dell’Ape, che se la prende con i sindaci. «Un tempo i primi cittadini erano un supporto per la popolazione, ora invece, insieme ai politici, dimostrano di non tenere in alcuna considerazione i risvolti delle loro azioni. Ci troviamo di fronte a un overbooking di pagamenti che vanno a incidere non poco sui bilanci familiari».
Vigne pensa a chi ha una casa in cui vive, ma è rimasto senza lavoro. «Come faranno a pagare tutte queste spese? Il nostro plauso va agli amministratori che hanno deciso di azzerare questa imposta: hanno dimostrato sensibilità e attenzione ai cittadini».
Ma resta l’incognita su ciò che accadrà nel caso in cui, visto il caos, un contribuente dovesse pagare in ritardo. Per questo all’Ape non si preoccupano. «Faremo quello che possiamo, i miracoli ad oggi non li sappiamo fare. Questo è l’ultimo dei nostri problemi».
È il segretario dei pensionati della Cgil, Renato Bressan, a chiedere lo stop delle sanzioni a chi pagherà nelle due settimane successive la Tasi. E questo perché «alcuni Comuni non hanno fatto una adeguata informazione in merito all’invio del modello di pagamento. Invitiamo le amministrazioni interessate a non intraprendere iniziative di contenzioso per il ritardato pagamento della Tasi almeno per quei versamenti effettuati nelle due settimane successive al 16 giugno in modo da far salva la buona fede del cittadino».
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