Tassa di soggiorno, a Cortina 1,5 milioni: crescono gli importi incassati dai comuni
Incassi d’oro a Cortina con la tassa di soggiorno. E in provincia di Belluno sono quasi tre i milioni quest’anno che arriveranno dalla tassa sul turismo.
Si tratta di un dato economicamente significativo quello evidenziato dall’ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est che vede la provincia di Belluno al quarto posto in Veneto per gli incassi. Infatti, per il 2019 si parla di 2.857.000 euro, praticamente il 3,6% del totale del Veneto con un aumento sul 2018 del 3,8%.
L’imposta di soggiorno continua a far registrare cifre elevate: se in Veneto i comuni interessati incasseranno ben 78.668.000 euro, con una crescita rispetto all’anno scorso dell’11% pari cioè a 7,8 milioni, a Cortina i milioni che si dovrebbero introitare saranno 1,5. Una somma che pone la Regina delle Dolomiti al Top, seguita da Livinallongo del Col di Lana con 280 mila euro, da Auronzo con 250 mila, Falcade e Belluno a pari merito con 130 mila. A seguire tra i comuni che incasseranno cifre a cinque zeri ci sono Alleghe e Rocca Pietore con 100 mila euro.
Ad oggi, in provincia le realtà che applicano la tassa di soggiorno sono 26, ma «vista la crescente necessità di introiti da parte delle amministrazioni comunali non è escluso che più di qualche comune potrebbe studiare a breve un modo per applicarla», precisa lo studio della fondazione Think Tank. «La tassa di soggiorno, infatti, è una tassa che fa incassare a costo quasi zero le amministrazioni, visto che non prevede l’erogazione di un servizio o di una prestazione particolari, ma si paga semplicemente perché si è presenti come turisti sul territorio. I maggiori incassi», precisa il presidente della Fondazione, Antonio Ferrarelli, «non debbono ingannare perché non sono dovuti solo ad una crescita complessiva delle presenze turistiche, ma anche agli aumenti dell’imposta decisi dalle singole amministrazioni e dal crescente numero di Comuni che hanno deciso di applicarla». Per Ferrarelli, infatti, «il 2019 potrebbe risultare un anno non eccezionale in termini di presenze per alcune località del Veneto, soprattutto per quelle che nel tempo hanno faticato a restare competitive sul mercato globalizzato del turismo. Le risorse per recuperare questa competitività ci sono, arrivano da questa tassa che strategicamente va usata per progetti utili e concreti di rinnovamento, anche perché a livello nazionale, l’industria del turismo è sempre più importante per il nostro Pil».
Per quanto riguarda la classifica regionale per province, al primo posto c’è neanche a dirlo Venezia con 50,785 milioni di euro pari al 64,65 del totale veneto, segue Verona con 15,365 milioni di euro (20%), Padova con 6,255 milioni (8%), la provincia di Belluno ( 3,6%). Il Trevigiano è terzultimo posto in regione con un incasso di circa 1.647.000 euro pari al 2,1% del dato veneto. Chiudono la provincia di Vicenza con 1,228 milioni (1,6%) e Rovigo con 530 mila euro e lo 0,7% sul totale regionale. —
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