Taxi, spostati gli stalli Insorgono i tassisti «Comune arrogante»

Netta presa di posizione dei sei liberi professionisti Gioisce la titolare del bar che avrà il plateatico dopo 10 anni
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Spostati gli stalli di sosta dei taxi in piazza Vittorio Emanuele ed è subito polemica.

I quattro parcheggi che da anni erano a loro riservati davanti al bar “La Bottega del Caffè” da ieri, oltre ad essere stati dimezzati, sono stati trasferiti a lato del teatro comunale prima di porta Dojona, dove abitualmente stazionano i mezzi che riforniscono le attività commerciali della piazza. Sul vecchio posto è rimasto ancora il telefono per ricevere le chiamate per i taxi.

È stata una vera sorpresa ieri per i tassisti, che tutto d’un tratto, senza essere avvisati, hanno dovuto prendere atto del cambiamento. E mentre i sei liberi professionisti minacciano azioni di sciopero se l’amministrazione non tornerà sui suoi passi, l’unica a gioire è la titolare del bar La Bottega del Caffè che da 10 anni chiedeva di poter esporre all’esterno del locale otto tavolini. E d’altra parte tra la sfilza di bar presenti sul Listòn e sulla piazza, era ormai l’unico il suo a non avere un plateatico.

Ma la cosa ha indispettito non poco i tassisti che vanno all’attacco di palazzo Rosso e in particolare dell’assessore Tabacchi. «Ci hanno massacrati», dice Tito De Luca, il portavoce della categoria. «Ci hanno lasciato solo due posti, quando invece i tassisti presto da sei passeranno a otto. Questo vuole dire che per ogni turno due non sapranno dove mettersi. Senza considerare che il Comune ha lasciato nella vecchia postazione il nostro telefono. E quindi dovremo parcheggiare da una parte e rispondere alle chiamate dall’altra. Senza contare che è vietata la sosta in tutta la piazza. Per concedere pochi tavolini ad un’attività commerciale, stanno mettendo in ginocchio un’attività artigianale che svolge un servizio per la collettività. Perché non hanno messo il plateatico dalla parte del Listòn?».

De Luca annuncia che «non resteremo con le mani in mano, ma ci faremo sentire, sia per le vie legali e nell’immediato con scioperi o altre iniziative che stiamo verificando anche con le associazioni di categoria di Confartigianato e Appia». Lo spostamento arriva dopo una riunione svoltasi pochi giorni fa, in cui «c’era stata, a mio avviso, un’apertura da parte della giunta che ci aveva parlato di due stalli nel vecchio posto e due in quello attuale. E invece ci troviamo questa sorpresa: è un atto di forza. Siamo qui da un secolo, ma non abbiamo mai avuto a che fare con un’amministrazione così arrogante e irragionevole», va giù duro De Luca.

Quello che disturba i tassisti è che «prima ci convocano per condividere le decisioni e poi fanno come vogliono», oltre al fatto «che non sappiamo quale sia il nostro interlocutore: prima parliamo con l’assessore Tabacchi, poi ci troviamo l’assessore Frison e l’uno ci dice che la vicenda ce l’ha in mano l’altro».

Del cambio dei taxi se ne parla da mesi, diversi sono gli incontri fatti con le giunte Prade prima e Massaro ora, senza mai trovare un accordo. «Il Comune ha voluto far valere la propria autorità», commenta il referente di Confartigianato, Prior, «sarebbe stato meglio fare lo spostamento una volta ultimati i lavori di palazzo Fulcis e all’interno di una revisione della piazza». Critica la decisione anche il presidente della Consulta Ascom, Andrea Dal Pont. «La posizione è scomoda, lì ci sono gli autobus che vanno e vengono e poi gli stalli erano usati dai mezzi che riforniscono i negozi della zona. Si poteva attendere».

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