Tbe, 12 i casi finora tre i bambini colpiti dall’encefalite

La maggior parte dei pazienti morsi da zecca abitavano nella parte alta della provincia Trentaquattro le persone  affette da morbo di Lyme
ospedale san martino
ospedale san martino

BELLUNO. Salgono a tre i bambini che questa estate sono stati colpiti da meningoencefalite da morso di zecca. Dopo le due bimbe rispettivamente di 6 e 10 anni di luglio, di recente è finito ricoverato in Pediatria al San Martino, un bambino di 8 anni di Santo Stefano. Le sue condizioni sono buone e da quanto si sa la malattia trasmessa dalle zecche non gli lascerà esiti negativi. . Intanto, a ieri, sono stati 12 i casi di Tbe registrati in provincia. «Siamo in linea con i dati ottenuti lo scorso anno», sottolinea il direttore dell’unità operativa di Malattie infettive, Ermenegildo Francavilla. «Nello stesso periodo nel 2018, avevamo avuto 13 casi. Ma questa estate è stata particolare, e il caldo è arrivato tardi», precisa Francavilla, che aggiunge: «Gli ultimi tre casi che si sono aggiunti ai 9 di luglio, riguardano appunto il bambino, una anziana di 81 anni di Mel e un uomo di 69 anni di Belluno. Una cosa che abbiamo notato, inoltre, è che la metà dei casi complessivi, si è registrata nella parte alta della provincia, segno che questi parassiti stanno salendo di quota». Per quanto riguarda la malattia di Lyme, sono stati 34 i casi notificati ad oggi «ma potrebbero essercene di più perché molti vengono gestiti dai medici di famiglia».

E mentre il primario sta lavorando per realizzare il centro di riferimento regionale contro la Tbe prima di andare in pensione a fine 2019, nei giorni scorsi è stato inviato all’Istituto superiore di sanità (Iss) un campione di materiale biologico di una signora italiana, residente negli Stati Uniti, e in vacanza tra le Dolomiti che si è sentita male. «La donna ha avuto un’encefalite, ma non generata dal morso di zecca. È ricoverata da noi da una decina di giorni, e le sue condizioni sono buone. Ma ancora non sappiamo cosa abbia dato origine alla sua malattia, per cui abbiamo attendiamo la risposta dall’Iss». —

P.D.A.

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