Teatro, Alpago Novello «I servizi sono strategici»

L’assessore parla di un rafforzamento della Fondazione e poi annuncia che al Tib «daremo il tempo per aderire al protocollo». La cooperativa vuole trasparenza
Belluno 2006. Il teatro comunale a Belluno. - Una veduta del teatro Comunale di Belluno
Belluno 2006. Il teatro comunale a Belluno. - Una veduta del teatro Comunale di Belluno

BELLUNO. Il progetto di nuova residenza teatrale vedrà rafforzato il ruolo della Fondazione Teatri, che «sarà chiamata a svolgere un importante ruolo di coordinamento fra vari soggetti residenti e proposte culturali provenienti dall'esterno, anche attraverso l'assunzione diretta dei servizi tecnici e gestionali», precisa l’assessore Alpago Novello.

«L'assunzione dei servizi da parte della Fondazione, oltre a ottimizzare le risorse, garantirà anche l'avvio di un progetto ambizioso, che vedrà più soggetti concorrere alla costruzione di una proposta culturale diversificata e aperta al coinvolgimento delle differenti realtà operanti nel territorio. La Fondazione, quindi, dovrà creare un’offerta culturale in senso lato, non solo soltanto teatrale», dice l’assessore che sottolinea come sia strategico «occuparsi dei servizi perché significa controllo del teatro, oltre che risparmio delle risorse».

Alpago Novello anticipa poi che il protocollo di intesa per la residenza è pronto per essere presentato ai tre soggetti cioè Circolo cultura e stampa, Tib e Slow Machine, «ma stiamo attendendo che venga condiviso da tutti e tre. Visto che la questione dei servizi ha creato dei problemi in chi pensava di gestirli come era stato considerato all’inizio, questo ha rallentato il protocollo», dice l’assessore riferendosi al Tib. E aggiunge riferendosi a quest’ultimo: «È una risorsa importante da 20 anni e io voglio valorizzare la sua portata culturale in dialogo con gli altri». Alpago Novello annuncia inoltre che lascerà comunque alla cooperativa teatrale un «congruo tempo per riflettere se aderire o meno al protocollo».

Per quanto riguarda poi l’ex presidente Poloni, la responsabile della cultura di palazzo Rosso spiega che «ha dato la disponibilità ad essere presente in proroga finchè non si trova un altro presidente, cosa non facile, e quindi continuerà nel lavoro intrapreso».

Dal canto suo il Tib chiede ancora una volta trasparenza. «Vogliamo che l’amministrazione dica le cose come stanno, perché noi iniziamo a non capire. Vogliamo che sia messo nero su bianco cosa intendono per residenza, perché per ora se ne è sempre parlato, ma a parte l’amministrazione, gli altri non sanno come andrà». Inoltre, la cooperativa sottolinea come «le guerre non piacciono a nessuno specie a chi come noi è stato fatto oggetto di una lunga guerra di sei anni, culminata nel 2011-2012 nel mancato pagamento da parte della Fondazione dei corrispettivi di due anni di lavoro e con l’annullamento di tutte le convenzioni per i progetti culturali. Abbiamo sempre sperato in un dialogo costruttivo e abbiamo atteso in silenzio. La pace è trasparenza, è voce, non il silenzio dilagante in cui ogni voce che chiede chiarezza e regole è tacitata o tacciata di polemica, di essere la causa delle dimissioni del presidente che continua comunque la propria attività. Dissentire è ancora permesso?», si domandano.

A chiedere all’amministrazione di far sapere a tutta la citadinanza cosa si intende quando parla di residenza teatrale, di quali siano i problemi e come risolverli, lo ha chiesto anche l’esponente del M5S in commissione terza, Andrea Lanari. «E se il problema sono i servizi tecnici perché non pensare di darli a qualcuno di diverso dal Tib, invece di prendergli il personale? Il sindaco indica una conferenza al teatro e davanti a tutti dica le cose come stanno?», conclude Lanari.

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