Teatro, c’è l’avviso per la residenza

Pubblicato dal presidente della Fondazione, scadrà il 13 settembre. Chi se lo aggiudicherà dovrà gestire il Comunale
Di Paola Dall’anese
Belluno 2006. Il teatro comunale a Belluno. - Una veduta del teatro Comunale di Belluno
Belluno 2006. Il teatro comunale a Belluno. - Una veduta del teatro Comunale di Belluno

BELLUNO. Pubblicato sul sito del Comune di Belluno l’avviso per la presentazione di manifestazioni di interesse per la residenza teatrale. Dopo settimane di studio da parte della giunta comunale, finalmente l’avviso è stato messo nero su bianco. Le associazioni interessate a gestire il Comunale di Belluno avranno tempo fino al 13 settembre per presentare non solo la manifestazione di interesse ma anche la proposta economica. La convenzione durerà tre anni.

La partita del teatro si è quindi aperta.

L’avviso è aperto a quelle società e associazioni che abbiano «un’adeguata esperienza sul piano culturale, artistico e tecnico-gestionale, che possano garantire la partecipazione e il coinvolgimento di realtà culturali del territorio che non abbiano la preparazione tecnico-artistica per una autonoma attività e che quindi assumeranno la qualifica di partner», come si legge nel bando. Inoltre, però, chi vincerà dovrà, secondo quanto stabilito nel bando, coinvolgere anche le altre associazioni culturali, scolastiche, ricreative oltre a garantire la gestione e direzione tecnica degli impianti, le pulizie, la sorveglianza e la sicurezza. Insomma dovrà occuparsi del Comunale a 360 gradi e tutte le spese saranno a suo carico. Per questo la sua manifestazione di interesse dovrà contenere anche una proposta economica con cui sostenere questo progetto, progetto che in parte palazzo Rosso e anche la Fondazione sosterranno ma soltanto per quanto riguarda «la ricerca di finanziamenti a tutti i livelli sia locali che europei». Questo significa che tutto il progetto sarà a carico di chi se lo aggiudicherà. Quale sia la spesa per questo non è dato però sapere perché nell’avviso non è stata quantificata. Certo è che, in un periodo di grave crisi, in cui le risorse pubbliche sono sempre meno, sostenere un progetto del genere non sarà di poco conto. A questo punto, dovendo farsi carico di tutto, il cerchio di chi potrà dirsi interessato alla residenza teatrale è destinato a restringersi. Chi pensa al Tib Teatro potrebbe addirittura rimanere deluso visto che sulla residenza la cooperativa era stata ultimamente abbastanza tiepida tanto che potrebbe preferire di rientrare tra le associazioni che affiancheranno il “gestore” del teatro cioè come partner. Che possa farsi avanti una associazione da fuori non è così semplice visto che il bando parla di un “progetto territoriale” che coinvolga chi agisce sul territorio. Si vedrà.

Resterà, però, in capo alla Fondazione teatri delle Dolomiti la gestione della segreteria, la determinazione delle tariffe di utilizzo del teatro, il rilascio delle concessioni con le relative fatturazioni e il coordinamento delle varie proposte culturali.

Le domande dovranno essere presentate entro il 13 settembre direttamente alla Fondazione Teatri delle Dolomiti in piazza Vittorio Emanuele II via posta raccomandata o via posta certificata a: fondazioneteatridolomiti@pec.it.

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