Teatro, Levis e Fiori attaccano Massaro e l’ex presidente
BELLUNO. «L’ex presidente Nicoletta Comar si è assunta la responsabilità di affossare la Fondazione Teatri. E la cosa che più dispiace è che senza la Fondazione il teatro rimarrà chiuso».
I componenti del Consiglio di gestione Celeste Levis per la Provincia e Benedetto Fiori per la Regione tornano all’attacco a distanza di tempo dall’ultimo atto che ha visto le dimissioni della presidente Comar, l’uscita di scena di Regione e Provincia e quindi l’inevitabile “morte” della Fondazione.
L’attacco di Levis e Fiori. Levis e Fiori tornano sull’argomento desiderosi di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. «Dopo la nomina della Comar, avvenuta in spregio del rispetto istituzionale e statutario della Fondazione, assistiamo ora al decesso dell’ente. In un mese e mezzo la presidente è riuscita a far uscire dalla Fondazione oltre al Comune di Feltre, anche i due enti che garantivano un fondamentale contributo in favore del Bellunese cioè la Regione e la Provincia», dicono Levis e Fiori.
Comar sotto accusa. Per i due «la presidente non ha tenuto in alcun conto il preciso e prezioso lavoro svolto dal predecessore Zaccone e dal direttore Mattiello, che era stato approvato dai soci a marzo. Comar ha azzerato tutto con gravi conseguenze per la cultura cittadina. Siamo stati costretti, a dieci giorni dal concerto, ad annullarlo: ma c’è un rispetto per i professionisti? Abbiamo fatto una figuraccia di cui molti si ricorderanno», continuano Levis e Fiori che definiscono «spregiudicate» le azioni dell’ex presidente. A partire «dal bando di gara per l’affidamento dei servizi tecnici, bando avviato a luglio da Zaccone, poi ritirato, ripresentato con banali modifiche. Tuttavia nella procedura si è verificata un’illegittimità nella nomina della Commissione giudicatrice, oltre a non essere presente nella stessa alcun tecnico del settore teatrale, ma solo funzionari pubblici senza alcuna competenza specifica. Discutibili anche le procedure per l’affido con trattativa privata dei servizi tecnici che stati dati proprio al Tib che non aveva nemmeno partecipato alla gara». E parlando di gara non poteva mancare il riferimento alla causa avviata dalla Giocasta, unica partecipante al bando. «Chi pagherà le spese legali?», si chiedono.
Insomma, i rappresentanti di Provincia e Regione lamentano il fatto che «l’azione dell’ex presidente non tiene conto delle decisioni del consiglio di gestione e nemmeno del procedimento giuridico in corso avviato a seguito di due decreti ingiuntivi da parte del Tib, riconoscendole per intero un credito che era stato contestato dal precedente consiglio e procurando un danno economico alla Fondazione come ha dichiarato lo stesso avvocato Nitti incaricato della causa contro il Tib. Ma si è preferito annullare la stagione in corso per pagare l’intero credito, distruggendo in un solo colpo contatti, relazioni, e un grosso lavoro di mesi».
L’attacco a Massaro. Poi Levis e Fiori se la prendono col sindaco Massaro che «con le sue scelte ha deliberatamente “ucciso” la Fondazione, avvantaggiando una stretta minoranza. Ma le conseguenze sono devastanti per tutti, perché senza la Fondazione il Comune non potrà gestire il teatro e sarà costretto ad affidarlo a terzi che difficilmente potranno garantire gli interessi dell’intera comunità. Cosa succederà allora?».
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