Teatro Stabile, bilancio “zoppo” «Tagli dalla prossima stagione»

VENEZIA
«Poteva andare molto peggio, ma è chiaro che, anche così, se non interverranno fatti nuovi, saremo costretti a “tagliare” le produzioni del Teatro Stabile del Veneto della prossima stagione. Non quella da poco presentata, ma la successiva». Massimo Ongaro, direttore del Teatro Stabile del Veneto, commenta così la ripartizione del Fondo Unico per lo Spettacolo(Fus) che ha riservato all’organismo teatrale regionale, dopo il «declassamento» da teatro nazionale, circa 1,6 milioni di euro. Uno stanziamento non disprezzabile, ma inferiore ai 2 milioni indicati nel bilancio di previsione relativo al 2018 dal cda dello Stabile, con un «buco» di circa 400 mila euro.
«Quando è stato approvato il bilancio di previsione - ricorda Ongaro - eravamo ancora teatro nazionale e dunque abbiamo previsto uno stanziamento ministeriale in linea con quello “status”. La stagione di quest’anno non verrà toccata, ma è chiaro che per la prossima e per la successiva dovremo pensare a riduzioni della produzione per fare fronte ai tagli. Per questo chiediamo ora alla Regione e ai due Comuni di Padova e di Venezia che fanno parte del Teatro Stabile di non lasciarci soli e di fare uno sforzo per compensare almeno in parte la riduzione dei fondi ministeriali».
C’è anche un’altra carta da giocare, come spiega ancora Ongaro. «Il ministro dei Beni CulturaliAlberto Bonisoli - dice - ha già annunciato l’integrazione del Fus a settembre, con un nuovo stanziamento di circa 10 milioni di euro. Almeno la metà dei fondi saranno riservati alle fondazioni liriche, ma se il resto venisse redistribuito in modo omogeneo tra i vari comparti, potremmo recuperare ancora qualcosa».
Ongaro mette comunque in evidenza anche come dalla ripartizione ministeriale del Fus escano male anche altre realtà teatrali venete. «Anche Arteven ha subìto riduzioni pesanti nei fondi - commenta - e a Bassano Opera Estate è andata anche peggio. Per questo, anche se non possiamo definirci soddisfatti, dobbiamo riconoscere che nei confronti dello Stabile non è stata usata la mano pesante dal Ministero».
Grandi manovre sono intanto in corso intorno all’organismo teatrale regionale basato sui due poli del Verdi a Padova e del Goldoni a Venezia, in vista della scadenza del consiglio di amministrazione attuale, prevista a settembre. La novità più rilevante riguarda la possibile «promozione» dell’attuale vicepresidente dello Stabile Giampiero Beltotto a presidente, prendendo il posto attualmente ricoperto da Angelo Tabaro. Ci sarebbe già l’imprimatur del presidente della Regione Luca Zaia alla designazione di Beltotto - che in passato è stato anche portavoce del governatore.—
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