Tecnico scopre foto pedofile nel pcPensionato patteggia 4 mesi
Mentre riparava il computer di un cliente, un tecnico trovò un file con all’interno un centinaio di immagini a sfondo pedo-pornografico. Per quelle foto P.P., 63 anni di Feltre, ha patteggiato una pena a quattro mesi di reclusione, duemila euro di multa con sospensione condizionale
FELTRE.
Mentre riparava il computer di un cliente, un tecnico trovò un file con all’interno un centinaio di immagini a sfondo pedo-pornografico. Per quelle foto P.P., 63 anni di Feltre, ha patteggiato una pena a quattro mesi di reclusione, duemila euro di multa con sospensione condizionale della pena.
L’imputato, un pensionato incensurato e con figli minori a carico, era, fino alla scoperta delle immagini proibite, il classico «insospettabile». La vicenda, mai emersa, risale al luglio del 2008 quando all’uomo, appassionato di web e di internet, si guastò uno dei tre computer che aveva in casa. Per questo lo portò a riparare al più vicino rivenditore.
Pochi giorni dopo, però, alla sua porta si presentarono gli agenti della polizia postale di Belluno con un decreto di perquisizione in mano, firmato dal pubblico ministero. Motivo: detenzione di materiale pedo-pornografico trovato in un file del computer portato a riparare. Le indagini si protrassero per alcuni mesi ma negli altri due computer, analizzati, non furono trovate immagini proibite.
L’inchiesta si è chiusa con il rinvio a giudizio dell’uomo a cui è stata contestata la detenzione di materiale pedo-pornografico e non la realizzazione (il reato più grave). Per questo motivo il patteggiamento, ratificato dal giudice delle udienze preliminari, è stato piuttosto basso. Dunque, il caso giudiziario di P.P. arricchisce di un nuovo capitolo la piaga della detenzione di materiale pedo-porno, così diffusa nella zona del feltrino e conclusasi, di recente, con l’arresto di un insegnante.
La vicenda di P.P. ricorda quella di un altro uomo, un comeliano di 30 anni (difeso dall’avvocato Giuseppe Triolo), condannato di recente ad un anno e quattro mesi per detenzione di materiale pedo-porno (in quel caso le immagini trovate nel computer erano circa un migliaio). Anche nel caso del comeliano, fu un tecnico addetto alla riparazione del computer a fare la scoperta e a segnalare il fatto ai carabinieri della compagnia dell’Arma di Cortina. Da quel fatto partì un ’indagine che portò anche all’accusa di maltrattamenti nei confronti della moglie, per il quale è arrivata una nuova condanna.
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