Telecamere accese in Alpago per vigilare sulle strade d’accesso
ALPAGO. Non sono certo la soluzione definitiva per bloccare l’ondata di furti, ma certamente rappresentano un deterrente alla criminalità e un contributo in fase di indagine. A tempo di record su input della Prefettura di Belluno, anche sulla scia dell’ondata di criminalità che ha investito la Conca dell’Alpago negli scorsi quindici giorni, è stato completato il progetto di videosorveglianza intercomunale coordinato dall’Unione montana Alpago. Sei le telecamere ambientali che sono state posizionate e accese sui territori dei tre Comuni, a integrazione delle nove che erano già operative. «Le telecamere sono state attivate in accordo con la Prefettura sulle strade di ingresso e di uscita dalla Conca dell’Alpago, anche per vigilare sui confini provinciali», spiega Gianluca Dal Borgo, sindaco di Chies e presidente dell’Unione montana Alpago. L’importanza di tenere sotto controllo il perimetro della Conca era stato sottolineato dal Prefetto, Francesco Esposito, nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza sul tema dei furti e delle auto bruciate in Alpago che si è svolto a metà settembre. In quell’occasione era stata condivisa da Prefetto, sindaci e forze dell’ordine la necessità di spingere sull’acceleratore per il progetto, tenuto conto peraltro che con ogni probabilità la banda (o le bande) che colpisce in Alpago è formata da pendolari che arrivano nella Conca da fuori, colpiscono e se ne vanno.
L’attivazione completa della rete, che ora conta 15 occhi elettronici, non è tuttavia ancora completata. A breve, infatti, saranno montati i “targa system”, ovvero i dispositivi in grado di leggere le targhe dei veicoli in transito e di verificare in tempo reale, attraverso il collegamento con i database ministeriali, se si tratta di mezzi rubati oppure non in regola con l’assicurazione o la revisione. Per consentire l’implementazione della rete è stato necessario modificare la rete a cui le telecamere sono connesse. Sono stati spesi 95 mila euro, di cui 50 mila arrivati in Alpago grazie a un contributo della Regione, mentre gli altri 45 mila finanziati in quota parte dai tre Comuni della Conca. Tutte le immagini filmate dalle 15 telecamere saranno convogliate alla centrale della polizia locale a Farra d’Alpago. Il materiale video sarà a disposizione delle forze dell’ordine per indagini ed accertamenti.
Del completamento della rete di videosorveglianza sulla Conca si parlerà nel corso del comitato per l’ordine e la sicurezza che è stato convocato dalla Prefettura per mercoledì mattina nella sede dell’Unione montana Alpago a Puos. Sarà quella l’occasione anche per definire, come più volte richiesto in questi giorni dal sindaco Dal Borgo, il protocollo di controllo di vicinato per le segnalazioni alle forze dell’ordine di auto e persone sospette.
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