Telecamere sull’esibizionista della ferrovia

Un’altra donna l’ha visto sulla passerella e denunciato alla polizia. Ora chiede più sicurezza al Comune
Di Gigi Sosso

BELLUNO. Sorridi, sei sul monitor della polizia locale. La vita per l'esibizionista del ponte della ferrovia potrebbe diventare più dura, se l'amministrazione comunale ascoltasse le richieste delle donne, che se lo sono visto davanti, mentre si cala i pantaloni: un paio di telecamere, grazie mille.

L'ultimo caso è dell'altro giorno, quando una cinquantenne, che lavora a Cavarzano stava attraversando la passerella, accanto alla strada ferrata. Arrivata quasi in fondo, in direzione parcheggio libero del palasport, ha visto l'uomo sbucare dal boschetto appena dopo i paracarri in pietra: era distante una cinquantina di metri, ma il gesto di abbassarsi i pantaloni e mostrare i gioielli di famiglia sarebbe stato talmente evidente da farla gridare e scappare nella direzione opposta. Nei pressi della scalinata, ha trovato aiuto e comprensione in un'altra donna, che stava portando a spasso il cane e ha cambiato itinerario.

La prima mossa è stata quella di presentare una denuncia per atti osceni in luogo pubblico in questura, accompagnata da una descrizione precisa di quell'uomo, che si è velocemente imboscato. Tra le altre cose, è giovane e ha la pelle olivastra: non è scontato che sia straniero, ma è almeno possibile. La prima soluzione invocata è quella di fare un piccolo investimento. Due telecamere appollaiate ai due estremi del ponte all’ombra di quello degli Alpini scoraggerebbero questa persona, esattamente come la rete protettiva sopra le teste dei passanti ha interrotto un’ancora più preoccupante striscia di suicidi.

Il potenziamento della videosorveglianza è all’ordine del giorno dell’amministrazione comunale - dai 22 occhi elettronici attuali si passerà a 27 - ma la passerella non sarebbe tra i luoghi da sorvegliare: «Non è che ci abbia dato chissà quanti problemi in passato», sottolinea il comandante dei vigili urbani Gustavo Dalla Ca’, «naturale che se l’attuale situazione dovesse diventare un’emergenza, allora bisognerebbe rifletterci con maggiore attenzione. L’intenzione sarebbe quella di coprire di più e meglio l’area dei park del palasport, soprattutto dopo l’aggressione alle due donne di qualche mese fa, ma nessuno ci vieta di cambiare indirizzo, tenuto conto anche del fatto che quella sul ponte degli Alpini non arriva certo fino alla passerella, ma si occupa dello stesso viadotto da una parte e della rotatoria della Cerva dall’altra. Noi non abbiamo ricevuto denunce negli ultimi tempi e, naturalmente, ci auguriamo che la situazione non precipiti e la nostra città continui a essere abbastanza sicura».

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