Telefonate moleste, cresce la protesta
BELLUNO. Per chi ha il telefono fisso a casa sono diventate ormai un tormento che generalmente arriva verso l’ora di cena. Dall’altra parte della cornetta, una voce più o meno disturbata che chiama da un call center di chissà dove (a volte anche dall’estero) per proporre contratti e offerte, in particolare per l’energia elettrica e il gas. Un tormento che il più delle volte finisce con uno sbuffo da parte del malcapitato consumatore, un veloce saluto e la comunicazione che si interrompe. Ma c’è anche chi – e non sono pochi, confermano le associazioni dei consumatori bellunesi – che alle offerte telefoniche dicono di sì. Ed è così che attivano contratti di cui può capitare di pentirsi.
«Ogni giorno ai nostri cinque sportelli riceviamo telefonate da parte di consumatori che chiedono come comportarsi di fronte alle chiamate dei call center. C’è poi chi chiede l’aiuto dell’associazione per problemi legati alle bollette e al rapporto telefonico con società del libero mercato. Arriva gente che non ha capito effettivamente cosa ha sottoscritto e che vorrebbe recedere», spiega Guido Mattera, referente bellunese di Federconsumatori. Da inizio anno, al solo sportello di Federconsumatori di Belluno (gli altri sono a Feltre, Alpago, Pieve di Cadore e Agordo), sono state attivate nel complesso 94 pratiche su vari fronti. Di queste, 46 riguardano appunto problemi con il mercato libero. Quasi tutte legate a stipule di contratti attraverso i call center, una manciata invece i casi di problemi con i consulenti delle società che suonano alla porta di casa.
Un dato su tutti. «Dieci pratiche avviate sono legate a una stessa società di energia elettrica e gas che a giugno è già stata sanzionata dall’Autorità garante», chiarisce Mattera. I consumatori chiedono all’associazione di procedere con lettere di recesso, reclami, diffide. «Talvolta la gente viene agganciata in modo non corretto e trasparente, invece deve essere chiaro a tutti che al telefono si possono stipulare contratti. L’utenza si attiva e solo dopo arriva il contratto a casa, ma intanto è scattata la fatturazione», prosegue il referente di Federconsumatori, «Il fenomeno delle chiamate è partito inizialmente per la parte della telefonia: attraverso i call center, le aziende proponevano offerte sulle tariffe che spesso erano difficili da comprendere esattamente per telefono. Poi il fenomeno è esploso con la liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica e del gas». Spesso l’utente viene colto di sorpresa e nel mezzo della confusione arriva a dire “sì”perché, come conclude Mattera, «I call center sono nati per prendere contratti».
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