Teli sulla Marmolada, decida Trento

La Fondazione Dolomiti Unesco non ha alcuna competenza in materia. Tocca alla Provincia autonoma deliberare
Di Paola Dall’anese
MARMOLADA.
MARMOLADA.

BELLUNO. La decisione di provvedere a ricoprire il ghiacciaio della Marmolada con i teli protettivi per rallentare il suo ritiro è tutta in capo alla Provincia autonoma di Trento.

La Fondazione Dolomiti Unesco, il cui consiglio di amministrazione si è riunito ieri a Belluno, non ha nemmeno discusso il problema, visto che da statuto all’organo non competono funzioni amministrative, nè ambientali, nè urbanistiche. Tutto questo resta in capo ai singoli enti locali.

Quindi, se qualcuno pensava di scaricare la responsabilità di questo mancato intervento sul ghiacciaio della Marmolada, dopo le ripetute richieste avanzate da parte d i Mountain Wilderness e di Funivie Marmolada Spa, sulla Fondazione, ha sbagliato mira.

Ma la Fondazione Unesco sulla vicenda preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione, evitando così semplici polemiche e contrapposizioni, anche se fa capire che la conservazione di un bene ambientale deve coinvolgere tutti i soggetti interessati, ogni singolo ente locale.

Il problema, quindi, non esiste, perché soltanto la Provincia di Trento, come era risaputo e come in questi giorni andavano dicendo sia Mountain Wilderness sia Marmolada spa, è deputata a decidere. Resta valido l’appello quindi di Luigi Casanova e di Mario Vascellari alla Provincia trentina di velocizzare la delibera sull’argomento.

Infatti, l’associazione ambientalista e la società funiviaria si attendono che entro la fine dell’anno si possa avere un progetto pronto da presentare alla Regione Veneto e agli organo competenti per partire quindi, dal prossimo anno, con questa sperimentazione.

Il telo per la conservazione del ghiacciaio o meglio della neve fresca caduta, dovrà essere lungo una settantina di metre per 120 metri di sviluppo. Il costo dovrebbe essere di alcune decine di migliaia di euro, costo che sarà pagato dalla società funiviaria.

Per preservare la bellezza della cima della montagna più importante delle Dolomiti, nell’accordo tra Moutain Wilderness e Marmolada spa si parlava anche di pompare l’acqua dal lago di Fedaia in vetta per produrre neve artificiale.

Intanto ieri pomeriggio, il consiglio direttivo della Fondazione Unesco ha chiesto di modificare lo statuto per prevedere la partecipazione all’interno del consiglio di amministrazione anche delle Regioni, «visto che il futuro delle province a statuto normale è più che mai incerto», precisa l’assessore veneto, Marino Finozzi.

Inoltre, si è discusso del nuovo regolamento per reclutare il nuovo direttore della Fondazione.

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