Tempi lunghi per la sicurezza dei ciclisti

La Fiab in sopralluogo nella zona di Castellavazzo con i tecnici Anas, ma per ora sono possibili solo soluzioni tampone



Amministrazioni pronte a venire incontro alle richieste dei ciclisti bellunesi e veneti che hanno chiesto maggior attenzione alla sicurezza sulle principali arterie ciclabili e in particolare sul tratto lungo il Piave a Castellavazzo danneggiato da Vaia e che, ancora oggi, costringe le bici a percorrere la pericolosa Alemagna con rischi per ciclisti e automobilisti.

I lavori di ripristino non si annunciano brevi, anche per la prossima apertura del cantiere di Anas per l’adeguamento della statale in vista di Cortina 2021, ma il problema ora è chiaro a tutti e l’obiettivo è quello di ripristinare l’importante ciclovia.

La scorsa settimana si è svolta una manifestazione delle associazioni Fiab venete per migliorare la ciclabile Dolomiti-Venezia, che ha visto arrivare a Longarone un folto gruppo di ciclisti, scesi poi in gruppo fino a Conegliano, incontrando lungo il percorso molti amministratori locali per discutere assieme della necessità di politiche più attente alla mobilità sostenibile e alla grande opportunità rappresentata dal cicloturismo.

«Abbiamo incontrato i rappresentanti dei Comuni interessati dal passaggio della ciclabile», spiega Pierluigi Trevisan, presidente di Fiab Belluno, «si sono dimostrati disponibili e attenti al flusso di cicloturisti che giornalmente frequenta questa importantissima arteria. La nostra speranza, ora, è che alle parole seguano i fatti».

I rappresentanti di Fiab Belluno, inoltre, hanno effettuato pochi giorni fa un sopralluogo con la polizia locale e i tecnici dell’Anas per trovare una soluzione alla difficile situazione di Castellavazzo: «Abbiamo avuto un incontro con la polizia locale di Longarone e Anas, che si sono dimostrate molto disponibili e interessate alla questione della ciclabile e ai rischi che corrono i cicloturisti nel tratto obbligato sulla statale», continua Trevisan, «il danno non è facilmente riparabile, perché per circa un centinaio di metri è stata letteralmente strappata via dalla piena del Piave e, comunque, su alcuni punti incombono degli smottamenti e del materiale che potrebbe diventare pericoloso col tempo».

Una situazione che costringe alla condivisione della strada tra auto, bici, moto e camion: «Proprio mentre effettuavamo il sopralluogo sono passati due cicloturisti tedeschi sorpassati da auto e camion e la scena ha reso bene l’idea della pericolosità del tratto. Quello che ci è stato assicurato dalla polizia è che verrà messa della segnaletica che avvisi della presenza dei ciclisti e che inviti i turisti ad entrare a Castellavazzo per evitare almeno un tratto di strada principale prima di doverci rientrare per arrivare fino a Longarone».

I lavori, comunque, per il momento non sono in programma, dato che a breve proprio in quel punto partirà il cantiere per la rettificazione delle curve presenti sulla statale che verranno eliminate in vista dei mondiali di Cortina 2021. «I tecnici sono rimasti comunque sorpresi dalla bellezza della pista», continua il presidente di Fiab Belluno, «ora cercheremo di capire con Anas e Provincia, come potrà inserirsi nel nuovo assetto stradale. In particolare sarà necessario istituire un passaggio per le biciclette durante i lavori».



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