Tentativo di raggiro ai danni di un anziano
PIEVE DI CADORE. Originale tentativo di truffa quello subito venerdì mattina da L.D.M., un ottantenne di Nebbiù, al quale ignoti hanno contestato asseriti danni alla loro vettura chiedendo di essere risarciti. L’uomo si era recato all’ospedale per delle analisi. Dopo aver sistemato nel parcheggio la sua Uno bianca, da automobilista scrupoloso si era guardato attorno per vedere di non causare danni altre alle auto parcheggiate. Al suo ritorno, risalito in auto per ritornare a casa, ha sentito un colpo, come di un sasso lanciato verso qualcosa. Ha nuovamente guardato im giro, ma non avendo visto vicino a lui nessun’altra automobile, ha pensato si trattasse solo della caduta di un sasso e, innestata la marcia, si è diretto verso Tai. Quasi subito ha avuto l’impressione di essere seguito da un’auto media color argento. Pensando che si trattasse di persone che facevano la sua stessa strada, ha proseguito. L’auto però lo seguiva come se lo controllasse. Arrivato a Nebbiù- abita in centro paese- si è fermato per aprire il cancello della sua autorimessa. L’auto grigia lo aveva però seguito, e si è fermata con lui. A questo punto non gli è rimasto altro che chiedere alle persone a bordo - due ragazze giovani e un uomo- cosa volessero. Gli ha risposto l’uomo, che gli ha fatto notare che avrebbero avuto un incidente sul parcheggio dell’ospedale. “Non ha sentito un colpo prima di partire?”, gli ha chiesto. Alla risposta negativa ha fatto vedere la fiancata della Uno sulla quale c’era una strisciata nera di circa 50 centimetri che sarebbe stata fatta dall’ottantenne. Dopo avergli contestato il presunto danno, i tre hanno chiesto di essere risarciti: “Cosa preferisce: combiniamo quì o chiamo i carabinieri?” Messo in allarme dal tono del giovane, ed anche sicuro di non aver toccato nessuna auto, l’anziano ha chiesto lui di chiamare l’Arma, accingendosi a farlo. A quel punto, visto inutile il tentativo di truffa, ed anche un po’ spaventato dalla reazione piuttosto forte dell’ottantenne, messa la coda tra le gambe, il giovane è risalito in auto e se n’è andato insieme alle ragazze. A quel punto la moglie di L.D.M., che aveva assistito alla scena, è passata con uno straccio bagnato sul segno della presunta strisciata sulla fiancata dell’auto del marito e, con sorpresa, ha visto che era solo un segno nero di pennarello; ha quindi chiamato i carabinieri, raccontando il fatto ed ottenendo l’assicurazione che sarebbero state aperte subito delle indagini. (v.d.)
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