Termometro sotto zero a Belluno, danni ingenti ai frutteti

Bruciata la produzione di ciliegie, pesche e albicocche all’azienda La Giasena. La prima gelata è stata combattuta con i fuochi, la seconda non era prevista

BELLUNO. Un anno di lavoro buttato via. Le gelate di queste ultime notti hanno bruciato tutti i fiori e i frutti già spuntati sugli alberi. Alla Giasena, azienda agricola di Vich (Ponte nelle Alpi) quest’anno non sarà raccolta neanche una ciliegia. Ingenti danni ci sono stati anche agli albicocchi e ai peschi. Si è bruciata anche la prima infiorescenza delle fragole, ma si spera nella seconda. In ogni caso, il danno è enorme e solo nei prossimi giorni sarà possibile calcolarlo con esattezza.

Il calo delle temperature era atteso, ma nessuno pensava che il termometro scendesse così tanto sotto lo zero. Nella notte fra giovedì e venerdì la colonnina di mercurio è scesa fino a -4°C. «Mai vista una cosa del genere a fine aprile», spiega il titolare dell’azienda agricola di Vich, Rino. Quello che ha sofferto maggiormente è l’appezzamento dei ciliegi. Non si è salvato nulla. «La nostra azienda ha diversi appezzamenti sparsi nel territorio», continua. «Sapevamo che sarebbe arrivata una gelata. Mercoledì avevamo individuato il punto più freddo nel campo dove abbiamo i ciliegi. Per riscaldare le piante avevamo deciso di accendere fuochi e lo abbiamo fatto, nella notte fra mercoledì e giovedì».

Una tecnica usata anche nei vigneti, perché il fuoco, e soprattutto il fumo, consentono di far salire la temperatura di qualche grado e di proteggere le piante e le gemme. «Abbiamo bruciato legna, fieno, fatto fumo il più possibile per tamponare la gelata». Un lavoro lungo, faticoso, con tutta la notte all’aperto. «La notte successiva (quella fra giovedì e venerdì, ndr), le previsioni davano temperature meno rigide, in realtà c’è stato ancora più freddo rispetto alla nottata precedente», prosegue l’uomo. È allora che il termometro ha fatto registrare -4°C.

«Non ce l’aspettavamo, alle 21 di giovedì c’erano 7-8°C, perché soffiava vento caldo. Quando ha cessato, la temperatura è crollata. Credo che a quel punto neanche il fuoco sarebbe stato sufficiente a salvare la produzione». Sui ciliegi non si è salvato nulla. Bruciati completamente i fiori. Alcuni appaiono ricoperti di ghiaccio dalle fotografie che la Giasena ha pubblicato sulla sua pagina facebook.

«Anche le albicocche sono andate perse. Forse riusciremo a salvare qualcosa negli appezzamenti in quota, dove paradossalmente ha fatto meno freddo rispetto alla valle. Ma sono mollicce, gommose, come le pesche. Non so se riusciremo a salvare questa produzione».

È andata meglio con i piccoli frutti. La fragola è rifiorente, anche se i primi fiori si sono danneggiati con la gelata si potrà raccogliere qualcosa (almeno si spera) con la seconda fioritura. Alla Giasena hanno avuto danni anche agli impianti di irrigazione: i tubi si sono spaccati. «Ma quello è un danno economico che si ripara. Una produzione distrutta in questo modo è un danno enorme per noi», continua il titolare dell’azienda.

«L’anno scorso avevamo perso la produzione di ciliegie per colpa di un insetto. Quest’anno ci eravamo attrezzati con le reti, ma contro il freddo non si può fare molto», conclude. «Abbiamo provato anche ad attivare l’irrigazione a goccia sotto la chioma delle piante, ma non è servito. Mai visto un danno simile, ma cosa vuole... bisogna andare avanti».

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