Terna, sì della Commissione Via al piano

I tecnici del ministero dell’Ambiente hanno approvato ieri il progetto. Linee interrate a Ponte ma non ad Andreane

BELLUNO. Via libera della “Commissione tecnica nazionale per l’impatto ambientale, Via Vas” al “Progetto di razionalizzazione della rete elettrica nella media valle del Piave”. A quasi un anno dal deposito delle osservazioni da parte dei Comuni coinvolti e dei cittadini, ieri mattina la Commissione Via Vas del ministero dell’Ambiente ha approvato il progetto così come proposto dal referente del gruppo istruttore interno, alla luce di quelle osservazioni, delle integrazioni fatte da Terna e delle conseguenti valutazioni tecniche.

Per la Commissione Via Vas, l’intervento di Terna si può realizzare, con dodici prescrizioni che riguardano la richiesta di progettazioni specifiche di livello esecutivo su alcune tratte e la redazione di un piano di monitoraggio ambientale di tutte le fasi di realizzazione dell’opera.

È stato definitivamente risolto anche il nodo dell’aeroporto, perché il progetto iniziale non rispettava il vincolo aereo del cono di atterraggio. Le modifiche elaborate in questi anni hanno superato l’esame dell’Enac che l’ha trasmesso alla Commissione Via Vas.

Il progetto. Il piano complessivo è molto articolato perché prevede la razionalizzazione di tutte le linee ad alta e media tensione che attraversano Ponte nelle Alpi e di conseguenza proietta i suoi effetti anche sui comuni limitrofi, in particolare Belluno, Soverzene, Longarone, Ospitale di Cadore e Perarolo. Il progetto approvato dalla Commissione Via prevede interventi sulla rete a 220kV per quanto riguarda la stazione elettrica di Polpet, la centrale di Soverzene, la linea Polpet-Soverzene, la linea Polpet-Lienz, la linea Polpet-Scorzè e la linea Polpet-Vellai. A questi si aggiungono quattro interventi sulla rete a 132kV (linee Polpet-Belluno e Polpet-Forno di Zoldo, stazione di Gardona e linea Pelos-Gardona-Desedan). Nel complesso si tratta di 78,8 chilometri di linee in tratti aerei e 12,8 chilometri di cavi interrati per i nuovi elettrodotti. L’interramento delle linee avverrà nel territorio del Comune di Ponte nelle Alpi.

In seguito ai lavori sopra citati, Terna demolirà tredici linee: tre da 220kV e dieci da 132kV, per un totale di 96,7 chilometri, linee elettriche che seguono varie direttrici ma che di fatto attraversano tutto il territorio di Ponte. Gli elettrodotti avranno tensione nominale di 220kV, ma le armature saranno predisposte per il 380kV. I piloni o tralicci saranno alti circa 40 metri e non 60 come ipotizzato inizialmente. L’elettrodotto, interrato a Ponte nelle Alpi, tornerà aereo ad Andreane per attraversare la strada statale e il Piave, e poi fermarsi a Sagrogna dove si “attaccherà” alla linea esistente. Il comune di Limana non sarà interessato al progetto.

L’intera operazione, avviata tra il 2008 e il 2009 con la firma degli accordi tra i Comuni, la Provincia e Terna, prevede lavori per 75 milioni di euro.

Osservazioni recepite e non. Il piano approvato dalla Commissione Via Vas accoglie praticamente tutte le richieste dei Comuni e dei cittadini, tranne una, quella che chiedeva di interrare la linea tra Andreane e Sagrogna, passando sotto la statale e il Piave.

La Commissione Via. Come è noto, il progetto ha avuto una storia travagliatissima che è anche oggetto di campagna elettorale e certamente nei prossimi giorni tutte le parti politiche esprimeranno il loro parere, ma la Commissione Via Vas del ministero dell’Ambiente ha un componente bellunese che può offrire qualche spunto tecnico: l’architetto Bortolo Mainardi.

«Il progetto che ieri ha ottenuto il via libera dalla Commissione è sostanzialmente lo stesso che presentai in Comune a Belluno nel 2014, quando ero il referente del gruppo istruttore, incarico che ho lasciato (restando nel gruppo) in seguito all’attacco increscioso che mi fu rivolto da un comitato. È stata superata l’ipotesi di portare l’elettrodotto in costa, sul Nevegal e il Comune di Limana rimane escluso dall’opera. Sono previsti tralicci più bassi e una tensione massima a 220 kV. Gli interramenti richiesti sono stati accolti, tranne quello tra Andreane e Sagrogna, che avrebbe reso necessario far passare la linea sotto la strada statale ma soprattutto sotto il greto del Piave. Quella richiesta era assurda e tecnicamente irricevibile».

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