Terremoti: In Val Lapisina risuonano i boati artificiali
Sono cominciati ieri i controlli con un martello da 1800 chili che percuote il terreno
Qui sopra la centrale Enel a Nove, in alto il martello da 1800 chili in azione
FADALTO. Dalla sponda settentrionale del lago Morto fino alla sella del passo Fadalto, ieri mattina sono risuonati i "boati" provocati artificialmente dall'equipe operativa dell'istituto di oceanografia e geologia sperimentale di Trieste (Ogs). Un'indagine sismologica, commissionata dalla Regione Veneto all'Ogs, per la quale è stato utilizzato un grave di 1800 chilogrammi che ha percosso più volte il terreno cadendo dall'alto di una gru montata su un pesante automezzo. «L'Ogs collabora con noi nello studio del rischio sismico già dal 1996», ha fatto presente l'ingegnere Roberto Taranta, responsabile del Corem. Il Corem è l'ufficio che coordina le emergenze in Veneto per la Protezione civile, presente ieri alle operazioni di monitoraggio condotte sul Fadalto e in Val Lapisina. Dal ciclo di circa venti energizzazioni in programma ieri mattina nella zona dei "boati", all'ultimo momento è stata esclusa l'area di Caloneghe, a causa delle dimensioni dell'automezzo, provvisto di gru e maglio, impossibilitato ad accedere lungo la stretta strada che sale verso le pendici del monte Visentin. «Eseguiremo in seguito quest'operazione servendoci di un peso e di un camion più piccoli per raggiungere il sito», ha precisato Taranta. Il mezzo utilizzato per il trasporto della pesante attrezzatura è uno di quelli che la Regione ha dato in dotazione al gruppo dell'Ana di Belluno, con la clausola del suo utilizzo da parte della Protezione civile regionale anche in casi come questo. Dopo aver martellato più volte alcuni punti dell'area sotto il viadotto dell'autostrada A27, facendo cadere il grave sul terreno da diverse altezze (minimo 6 metri), l'automezzo e la squadra si sono diretti alla centrale dell'Enel di Nove, che ha messo a disposizione alcue aree di sua pertinenza per i sondaggi, oltre all'utilizzo di 6 sismografi per registrare l'intensità delle vibrazioni provocate attraverso l'esperimento. Altri cavi sismici, dotati di sensori, sono stati disposti tutto intorno e a una certa distanza dai tecnici dell'Ogs, circondando in questo modo la zona delle operazioni. Il segnale che tutto era pronto per la registrazione veniva dato via radio agli addetti al rilascio del pesante martello. La disponibilità a supportare l'operazione dal punto di vista logistico è venuta anche dal Comune di Farra d'Alpago, per il quale ha seguito i lavori il consigliere comunale responsabile per la Protezione civile, Primo Mognol. «Da alcuni giorni siamo in contatto insieme al nostro ufficio tecnico con la Regione che ha deciso di approfondire l'esame dei fenomeni acustici e vibratori che interessano anche la nostra giurisdizione sul passo Fadalto», ha spiegato Mognol, «ci si confronta anche in merito a un'eventuale esercitazione mentre stanno per essere distribuiti ai cittadini i vademecum del rischio che abbiamo realizzato insieme al Comune di Vittorio Veneto, con la nuova cartografia riguardante le aree di raccolta, ricovero e ammassamento dei materiali e dei mezzi». I sondaggi hanno coinvolto anche i vigili urbani di Vittorio Veneto, che hanno provveduto a tenere sotto controllo la circolazione stradale nelle zone del monitoraggio per evitare intoppi. Insomma la vallata ha risuonato di "boati" per tutta la mattinata, ma stavolta senza allarmare nessuno.
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