Terremoti: un forte boato risveglia il Fadalto
Residenti impauriti: «Dall'inizio del fenomeno, mai sentito un rumore del genere»
La Val Lapisina vista da Sella Fadalto
FARRA D'ALPAGO. Un forte boato - anzi, «il più forte che si sia mai sentito dall'inizio del fenomeno, l'autunno scorso», ha risvegliato il Fadalto, nella notte di giovedì, precisamente alle 23.15. La gente che era in casa è uscita, perché il botto ha fatto vibraare anche i vetri. Il sussulto è stato avvertito in una zona molto circoscritta, tra la Chiesa di Fadalto ed i bar e ristoranti della Sella. «Abbiamo sentito come un grande rimbombo, diverso dal solito», racconta Luigino Puricelli, che gestisce la prima locanda della Sella che s'incontra salendo da Vittorio Veneto. «Sembrava come se una grande frana si fosse staccata nelle viscere della nostra montagna. Proprio sotto i nostri piedi». «Sì», riflette ancora Puricelli, «si aveva la senzazione di un sommovimento franoso in caduta libera. Per alcuni aspetti era lo stesso rumore che abbiamo percepito quando dalla cresta della montagna, alle nostre spalle, è venuto giù un pezzo di costone». Quello catturato non è, dunque, il classico terremoto di origine tettonica; le stazioni sismografiche del Centro di ricerche di Udine non hanno registrato nessun segnale in questo senso. Ma i residenti sono comunque preoccupati. «Lo siamo ancora di più perché qui sul Fadalto», fa sapere sempre Puricelli, «hanno ritirato tutti i sismografi che erano stati posizionati». Resta quello in casa di Giuseppe Berton, a Fadalto Basso, che dev'essere comunque trasferito. Il motivo è curioso. Nei giorni scorsi Berton stava lavorando nel garage dove l'impianto è posizionato e dopo pochi minuti è stato bombardato da telefonate perché il macchinario aveva cominciato a segnalare scosse piuttosto rilevanti. Tornando al monitoraggio del territorio, il presidente del Consiglio di quartiere della Val Lapisina, Silvano De Nardi, ha sollecitato che il sistema non venga smantellato. Quanti hanno avvertito l'ultimo boato hanno chiesto spiegazioni ai vigili del fuoco, perché da un mese non ne sentivano più. E' intervenuto anche il sindaco di Farra D'Alpago, Floriano De Pra accertandosi fra gli abitanti della Sella che non si fosse trattato di un sisma vero e proprio. Nei prossimi giorni la Protezione civile regionale e gli studiosi dell'Istituto di oceonografia di Trieste decideranno come proseguire la ricognizione scientifica.
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