Terremoto all’Aci, si sono dimessi Bottacin e Introvigne

Ieri le lettere: manca la fiducia nel presidente De Mori. Si va verso il commissariamento dell’ente provinciale

BELLUNO. Terremoto all’Aci di Belluno. Ieri mattina sul tavolo del consiglio direttivo sono arrivate le lettere di dimissioni del consigliere Gianpaolo Bottacin e del vice presidente Tiziano Introvigne (eletto nella lista del presidente). Essendo quattro i consiglieri (Bottacin, Bavasso, Introvigne vice presidente, De Mori presidente) e andandosene due, non c’è più il numero legale - come da regolamento - per mantenere in piedi il consiglio direttivo; ciò che si prospetta, quindi, è il commissariamento dell’ente. Un esito che mette in difficoltà l’Aci stesso, visto che il 31 marzo è la data entro la quale dovrà essere approvato il bilancio consuntivo del 2016 (non si sa se chiuderà con utile o meno).

L’Automobile Club Italiano torna ancora sotto i riflettori dell’opinione pubblica, mettendo nero su bianco una situazione da tempo esplosiva. Sul fatto vige il silenzio tombale da parte degli interessati. Lo stesso presidente Lucio De Mori è chiuso nel massimo riserbo, anche perché la mancanza di fiducia nei suoi confronti potrebbe essere la causa delle due dimissioni.

Fin dall’insediamento dell’attuale direttivo i malesseri non sono mancati, collegati soprattutto all’organizzazione della Coppa d’oro delle Dolomiti, la manifestazione che rappresenta un fiore all’occhiello dell’Aci provinciale. Le critiche maggiori all’operato di De Mori erano arrivate sui crediti vantati nei confronti della Meet Comunicazione, l’agenzia che dal 2013 si è aggiudicata l’organizzazione della gara automobilistica per 140 mila euro l’anno. Non ottemperando al pagamento di quanto dovuto all’Aci, il consiglio (con l’astensione del presidente) aveva votato la risoluzione del contratto con l’agenzia e aveva anche chiesto l’attivazione di una polizza fideiussoria con diffida, dando mandato all’avvocato di seguire l’iter.

Una volta venuta a conoscenza dell’intenzione di rescindere il contratto, la Meet aveva attivato il suo legale, che si era riservato di chiedere oltre un milione di euro di danni. Ma almeno su questo fronte le cose sembrano essere state sistemate, almeno secondo l’avvocato dell’agenzia, il professor Federico Tedeschini di Roma, che parla di “risvolti positivi”. «La situazione è rientrata, la Meet continuerà ad occuparsi dell’organizzazione della Coppa d’oro delle Dolomiti, è stato versato quanto dovuto e quindi non c’è alcun conflitto o richiesta di risarcimenti. Questo con reciproca soddisfazione delle parti. Non ci sono stati nè vincitori nè vinti». E poi il professore aggiunge: «La causa milionaria sarebbe scattata, se ci fosse stato tolto l’evento sportivo. Ma così non è stato».

Per la Meet, quindi, tutto è risolto, ma in Aci la battaglia vera inizia adesso. Da un lato si dovrà vedere se l’ente provera ancora a riscuotere le polizze fideiussorie, dall’altro c’è la partita per il cambio dei vertici direttivi dell’Aci. Un cambio che non sarà sicuramente indolore, visto il clima che regna.

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